Sono tre i distretti produttivi che hanno ricevuto il riconoscimento definitivo nel mese di marzo: il Distretto Produttivo della Nautica da Diporto in Puglia, il Distretto Produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese, il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo. Riuniscono complessivamente 430 imprese e hanno elaborato progetti di sviluppo considerati dal nucleo di valutazione fattibili e di grande valenza strategica.
Per il Distretto della Nautica il riconoscimento definitivo è arrivato il 9 marzo, per l’Edilizia sostenibile e per l’Ambiente nella seduta di Giunta di martedì 23 marzo. Con questi ultimi salgono a sei i distretti definitivamente riconosciuti, gli altri tre sono Meccanica, Informatica e Aerospazio.
Con 865 Km di costa, 64 porti turistici e approdi e circa 10mila posti barca, il mare rappresenta una grande risorsa economica per la Puglia e il turismo nautico uno dei settori economici con maggiori prospettive di espansione e ricadute positive sul territorio. “A differenza di molti altri settori turistici concentrati in un periodo ristretto dell’anno – si legge sul programma di sviluppo –, alla portualità è associata una richiesta di servizi che non cessa nella stagione relativamente più debole per la necessità di ricovero invernale delle imbarcazioni. In questo senso la nautica rappresenta una carta vincente per l’intero territorio costiero regionale”. Il Distretto formato oggi da 108 imprese (rispetto alle 70 iniziali) più associazioni, sindacati, enti, università e centri di ricerca, si pone, nel programma di sviluppo, gli obiettivi di favorire l’insediamento di nuove attività e il rafforzamento e l’ampliamento delle strutture produttive esistenti e di aumentare la competitività del comparto puntando su internazionalizzazione e ricerca ma anche su uno sviluppo sostenibile e sulla facilitazione per il diportista nautico della fruibilità delle città costiere. Tra i progetti più significativi, il catamarano a vela maxi, le imbarcazioni ad area compressa, una piattaforma tecnologica di servizio per la nautica da diporto.
Il “Distretto produttivo dell’Edilizia sostenibile pugliese” conta 181 imprese, più associazioni, sindacati, università e centri di ricerca. Settore di punta dell’economia pugliese, ha un fatturato complessivo di quasi 4,5 miliardi in un anno, il 2009, nel quale, nonostante la crisi, sono state costruite in Puglia 1.980.400 abitazioni. Il Distretto si propone di conseguire una maggiore qualità energetico-ambientale e di comfort per le future costruzioni e di promuovere l’evoluzione del sistema delle imprese del distretto verso il mercato dell’Edilizia sostenibile. Obiettivo strategico è far sì che entro il 2020 almeno l’80% delle imprese del settore delle costruzioni siano in grado di operare con le tecnologie e i materiali ecosostenibili. Tra i progetti principali la riduzione dell’impatto ambientale degli interventi di ristrutturazione e di nuova costruzione, il miglioramento del comfort abitativo, la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Costituito da 141 imprese, più varie associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti, il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo si propone tra gli obiettivi generali indicati nel programma di sviluppo, di ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti e di promuovere l’attività di recupero di materie prime e di combustibili solidi; intende inoltre promuovere azioni di salvaguardia della risorsa idrica, migliorare la qualità dell’aria in aree urbane ed industriali, bonificare e riqualificare aree degradate, internazionalizzare le aziende aderenti al distretto nelle aree balcaniche e nel Nord Africa.
Nel 2009 la percentuale di raccolta differenziata in Puglia si è attestata attorno al 15%, registrando un notevole incremento rispetto agli anni precedenti (nel 2005 era del 9,3%). Nonostante i progressi tuttavia, il raggiungimento delle soglie definite a livello nazionale e regionale per la raccolta differenziata è ancora lontano. “Il successo delle politiche per favorire il recupero e il riutilizzo dei rifiuti – è scritto sul programma di sviluppo – passa necessariamente attraverso un’azione di sistema che coinvolga l’intera filiera organizzata del riutilizzo: obiettivo principale del Distretto”.
Sono 15, fino ad oggi, i Distretti produttivi che hanno ricevuto il riconoscimento provvisorio, di questi 11 hanno presentato il programma di sviluppo, necessario per ottenere il riconoscimento definitivo e 6 i Distretti che l’hanno ottenuto (Meccanica, Informatica, Aerospazio, Nautica da Diporto, Edilizia sostenibile e Ambiente e Riutilizzo) dopo l’esame del nucleo di valutazione.