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Torino progetta la prima stazione ferroviaria autosufficiente

(Rinnovabili.it) – Saranno oltre 3 mila i pannelli solari che andranno a rivestire la galleria esterna della stazione, lunga 385 metri. Sara ricoperta quindi una superficie di circa 6 mila metri quadrati, il tutto ad un costo di 5 milioni di euro, ma l’investimento sull’intero cantiere fin’ora è di 60 milioni di euro. Questi i numeri del progetto della Nuova Porta Susa, a firma del gruppo francese Arep e degli italiani Silvio D’Ascia e Agostino Magnaghi. L’idea è quella di creare un grande spazio comune per una città in movimento. Per questo le grandi vetrate della stazione sono una rivisitazione moderna della gallerie urbane dell’800. Ma la modernità irrompe prepotente nel progetto iniziale, che è stato arricchito di tecnologie finalizzate al risparmio energetico. Come appunto i pannelli di vetro che dando forma alla galleria permettono alla luce naturale di illuminare la stazione, e consentono anche la ventilazione naturale perché sono installati ad una distanza di circa 40mm l’uno dall’altro. Questa vetrata sarà integrata con cellule fotovoltaiche che produrranno all’incirca 825 KWh all’anno. Per il riscaldamento e raffrescamento dell’edificio poi è previsto un sistema di pannelli radianti a pavimento; mentre nebbia artificiale ed alberature su vasi contribuiranno ad un maggiore comfort climatico nei mesi dell’anno più caldi. L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare la stazione di Nuova Porta Susa in una centrale energetica urbana.

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