Rinnovabili

Tivoli: fonti rinnovabili e risparmio energetico, l’intervento dell’assessore Picarazzi

Pubblichiamo una dichiarazione dell’assessore al patrimonio Antonio Picarazzi in relazione al comunicato stampa diffuso dalla città dei Diritti su fonti rinnovabili e risparmio energetico.
“Se fosse tutto così semplice come si evince dalla lettura del comunicato stampa della Città dei Diritti, lo avremmo fatto. Intanto l’Asa non può svolgere quel ruolo, soprattutto perchè priva dei profili di competenza, finanziari e patrimoniali per svolgerlo, poi comunque avremmo bisogno di indire una gara pubblica per il criterio di liberalizzazione e trasparenza delle scelte amministrative legate anche all’erogazione dei servizi locali. Infine il ricorso al project financing non è privatizzazione delle risorse, ma semplice utilizzo degli strumenti messi a disposizione della pubblica amministrazione dalle leggi vigenti.
Vorrei evidenziare che a Roma, Giunta Veltroni con sinistra radicale in maggioranza, attraverso il ricorso a questo strumento sono stati realizzati asili nido, scuole, centri sportivi ed altro ancora legato all’erogazione di servizi ai cittadini. Tale tipo di scelte sono state effettuate da Giunte di centro sinistra e centro destra. Tognazzi, in qualità di Assessore ai servizi sociali nel corso della precedente amministrazione ha, giustamente, proposto e difeso la privatizzazione degli asili nido a Tivoli con un apposito strumento deliberativo approvato dalla Giunta comunale che consente anche ai privati di poter acquisire impianto e gestione di un servizio base per le famiglie tiburtine, anche usufruendo di appositi finanziamenti regionali. Avremmo dovuto in quel caso gridare contro la privatizzazione?
Io penso che si debba dire sempre no agli approcci ideologici e ricercare le soluzioni più idonee ed equilibrate per rispondere alle esigenze della città. Il ricorso al project financing e ad una gara pubblica per la sua aggiudicazione definiscono una scelta ed una procedura trasparenti ed efficaci.
Inoltre, al progetto a cui stiamo lavorando, di competenza della Giunta municipale, è collegato un importante obiettivo: quello del ridimensionamento dei costi di energia sopportati dal Comune per garantire il funzionamento della pubblica illuminazione. Vogliamo risparmiare il 30 per cento di quello che adesso spendiamo per potenziare i servizi al cittadino e, soprattutto, i servizi sociali. Si tratta di un progetto altamente innovativo e di grande spessore strategico. Nessuno prima aveva pensato di abbinare la produzione di energia elettrica da fonti alternative e rinnovabili al risparmio energetico. Noi lo vogliamo realizzare, anche attraverso il ricorso a un sistema di finanziamento delle opere e dei servizi di cui trattasi basato sulla relazione attiva e propositiva pubblico/privato, tutelata dalla legge e del tutto trasparente. Poco trasparente ed alusiva della legge sarebbe invece l’applicazione di quanto sostenuto dalla Città dei Diritti.
Non abbiamo bisogno di Tognazzate, ma di idee concrete per sviluppare la città. Siamo aperti a tali contributi, non apprezziamo l’ideologismo fine a se stesso e le sgangherate conclusioni che esso sempre comporta. C’è da dire che forse una soluzione poteva essere rappresentata dalla diretta partecipazione e gestione del Comune, purtroppo questa strada non è percorribile per un motivo molto semplice che il Consigliere Tognazzi dovrebbe imparare a conoscere meglio: il patto di stabilità imposto dal Governo di di centro destra non lo consente, oppure lo consente a patto che si rinunci a finanziare altre opere di interesse pubblico o altri servizi sostenuti con le entrate correnti.
Anche qui abbiamo scelto di evitare il definanziamento delle opere programmate e dei servizi e di cogliere comunque l’obiettivo legato al risparmio energetico e alla produzione di energia pulita. La Città dei Diritti afferma che l’opposizione di centro destra si opporrà alle soluzioni individuate? Stranezze. La sinistra radicale si fa precursore e paladina delle posizioni del centro destra e, viceversa, il centro destra dovrebbe ideologicamente frapporre ostacoli al ricorso al project financing. Se lo scenario fosse questo bisognerebbe dire che solo a Tivoli può accadere. Ma non credo che le cose, anche su questo versante, stiano proprio come come sostiene la Città dei Diritti”.

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