L'azienda ha avviato dieci progetti per razionalizzare i collegamenti elettrici. Con un miliardo di investimenti, scompariranno 1.200 km di vecchi cavi e tralicci per far posto a 450 km ad alta tecnologia. Un risparmio di circa 4.600 megawatt
Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha dato il via in 11 regioni, ad una imponente opera di ammodernamento, presentando ieri a Roma dieci progetti, in via di realizzazione, che permetteranno di recuperare circa 3.500 megawatt di energia, immettendone oltre mille ottenuti da fonti rinnovabili, in particolare dall’eolico. Un piano che ha trovato il pieno appoggio da parte del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, intervenuto alla presentazione del pacchetto di interventi, definendo questa “l’imprenditoria del sì, la cultura dell’impresa e la cultura della programmazione”, che decisamente si contrappone a quella “dell’incassare”. L’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, ha spiegato nel dettaglio i progetti: “Saranno eliminati cavi e tralicci in quantità tre volte superiore a quelli previsti dalle nuove infrastrutture. 1200 chilometri di linee da smantellare a cui saranno sostituiti 450 chilometri di nuovi elettrodotti”, determinando un sensibile incremento della produzione di energia pulita, e consentendo la connessione di nuovi impianti eolici per circa 1.000 MW. Ciò consentirà lo svincolo di circa 4.000 ettari di terreno e il recupero di notevoli quantità di materiale di costruzione, che verrà avviato al riciclo. Gli interventi miglioreranno, inoltre, la qualità del servizio elettrico per famiglie e imprese, con una riduzione delle perdite tecniche a regime di rete per circa 300 milioni di kilowattora. (Fonte Repubblica)