Presentati i piani d’investimento della società al 2020 ma cautela sugli attuali problemi legati alle richieste di connessione degli impianti rinnovabili alla rete
(Rinnovabili.it) – Ieri, 27 Aprile, la commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera ha ascoltato i rappresentanti di Terna nell’ambito dell’ “indagine conoscitiva”:https://www.quotidianoenergia.it/all_vedi.php?id=17668&id_articolo=52763 sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Durante l’audizione a Montecitorio sono stati presentati i piani d’investimento programmati dal _gruppo societario per la trasmissione dell’energia elettrica_, che prevedono finanziamenti per circa *7,5 miliardi di euro* per i prossimi 10 anni.
Nonostante l’ambizioso piano d’investimenti, Terna ha voluto anche sottolineare, sempre nel corso dell’incontro alla Camera, la problematicità legata alle richieste di connessione degli *impianti rinnovabili* alla rete elettrica: – “Ci sono richieste di connessione alla rete di Terna per *130 mila MW*.” – ha dichiarato Flavio Cattaneo, a.d. di Terna – “E’ un numero irreale che genera migliaia di pratiche di autorizzazione concentrate in sette Regioni del Centro Sud Italia”. Terna infatti, tiene a ricordare che la potenza massima richiesta dal sistema elettrico italiano è pari a *56.425 MW*.
“Gli uffici” – secondo Cattaneo – “non riescono a smaltire il carico di richieste, le istruttorie durano anni e questo ha creato un mercato delle pratiche per le connessioni e le autorizzazioni”.
“Non servono nuove leggi – conclude – ma l’attuazione delle misure già previste dalla normativa ossia la definizione di regole finalizzate ad evitare fenomeni di prenotazione della capacità di rete per impianti alimentare da fonti rinnovabili”.
Infine secondo Terna, è “necessario il rispetto del termine dei 180 giorni per le autorizzazioni e l’attuazione dell’*autorizzazione unica* comprensiva di impianto e connessioni alla rete per dare certezza agli investimenti che saranno realizzati (D.Lgs 387/03)”.