Dopo lo stop della scorsa settimana, la capitale iraniana ha decretato per oggi e domani la chiusura di scuole, banche, uffici e università a causa degli altissimi livelli di smog
(Rinnovabili.it) – Quello a cui tutti gli spettatori del mondo sono ormai tristemente abituati, una città in cui lo smog raggiunge livelli tanto elevati da non consentire di vedere l’orizzonte che rendere necessario uno stop alla circolazione e alle attività, non è solo uno “dei peccati capitali” di Pechino. C’è un’altra grande capitale che proprio in questi giorni sta fronteggiando una delle peggiori emergenze ambientali per quello che riguarda la sua qualità dell’aria. Teheran è da giorni avvolta in una nuvola di smog che impedisce di guardare all’orizzonte e, quel che è peggio, ha costretto le autorità centrali e la Commissione sull’Inquinamento a decretare due giorni di chiusura forzata, fino a domani, di scuole, università, uffici pubblici e banche.
Una vera emergenza che si è riproposta nonostante lo stop alle attività imposto mercoledì scorso e una diminuzione del 40% del volume di traffico negli ultimi sette giorni. Misure che, però, sembrano non aver avuto gli effetti sperati. La decisione di blindare la città a causa di livelli tanto alti di smog è arrivata al termine di una riunione d’emergenza presieduta dal governatore della regione Morteza Tamaddon. Gli ospedali, i servizi d’emergenza e le forze dell’esercito rimangono comunque attivi anche se, come riferiscono molti media internazionali, le autorità centrali hanno sconsigliato a tutti di svolgere attività all’aria aperta. A tassisti e lavoratori che in questi giorni di blocco dovranno respirare comunque l’aria non proprio salubre della capitale iraniana sono state consegnate mascherine per limitare l’inalazione di sostanze tossiche che, ogni anno, uccidono nella città più di 2.500 persone.