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Tasse sull’energia: in Europa funzionano

Le conclusioni di uno studio condotti dall'Ufficio federale dell'energia (UFE) nel quadro del proprio programma di ricerca "Basi dell'economia energetica". L'introduzione di queste tasse d'incentivazione ha portato a una riduzione delle emissioni di CO2 o del consumo di energia

Sono sempre più numerosi gli esempi europei di imposte applicate sull’energia e sulla CO2 che stanno dando buoni risultati. E’ quello che si evince da uno studio sulle esperienze registrate in Europa con le tasse sull’energia. I risultati parlano chiaro: per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica in particolare, in tutti i casi presi in esame, la misura ha contribuito a una riduzione media oscillante fra il 2% (Svezia/Gran Bretagna) e il 7% (Finlandia) rispetto ai valori assoluti registrati prima dell’applicazione del provvedimento, senza peraltro frenare in alcun modo la crescita economica e l’occupazione. Nella quasi totalità dei Paesi analizzati infatti, la maggior parte dei proventi viene ridistribuita all’economia e ai privati, perlopiù sotto forma di una riduzione degli oneri sociali. Per quanto riguarda le aliquote fiscali, gli autori dello studio mettono in evidenza grosse differenze fra i Paesi e tra i diversi vettori energetici, sottolineando la necessità che siano rivedute verso l’alto, per essere realmente utili al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (nel senso di quanto perseguito dalla “Società a 2000 Watt”). Fino ad oggi le ecotasse hanno dimostrato infatti di avere un’influenza piuttosto limitata sui prezzi per i consumatori finali. (Fonte www.news.admin.ch)

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