(Rinnovabili.it) – Studiare il Plancton degli oceani è un altra delle alternative che alcuni scienziati stanno affrontando per capire l’effetto che i cambiamneti climatici hanno sulla flora marina e per appurare proporzionalmente quali giovamenti la tutela di questa “foresta invisibile” potrebbe offrire allo stato di salute della terra nei prossimi 100/500 anni.
Nello specifico, il progetto “Tara Ocean”, presentato oggi a Venezia in occasione del sesto convegno mondiale sul futuro della scienza, cerca di fare chiarezza sul ruolo della vita marina e della sua utilità visto che “la metà dell’ossigeno che respiriamo
viene prodotto dal fictoplanton”.
Ad affermarlo il docente della Scuola Normale Superiore di Parigi, il professor Chris Bowler, che, alla guida della ricerca iniziata all’incirca tre settimane fa in Bretagna, utilizzerà delle strumentazioni tipiche della biomedicina e strumenti specifici per osservare le trasformazioni della vita marina, già in fase alterazione.
“Vogliamo scoprire il senso della vita planctonica in tutti
gli oceani del mondo all’inizio del 21/mo secolo, sottolinea Bowler, perché sarà un punto di riferimento anche fra 500 anni […].
“E’ facile immaginare che troveremo cose completamente nuove e inattese, visto che la natura è molto creativa nello sviluppare nuove molecole, e ne verranno nuove piste per creare farmaci per la biomedicina”.
Un mondo marino modificato, è ciò che potrebbe o sicuramente si presenterà agli occhi degli scienziati negli anni a venire; questa ricerca per tanto, vuole essere un modo “prudente” per affrontare scelte future degli studiosi che, una volta che torneranno ad analizzare quegli stessi ambienti marini di oggi, sapranno anche comprendere meglio i mutamenti che si sono attuati nel tempo e i motivi ai quali quei cambiamenti sono legati.