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Taglio CO2 al 30%. Per Bruxelles costa troppo

(Rinnovabili.it) – E’ stata presenta oggi da parte del Commissario al Clima Connie Hedegaard l’analisi di costi, benefici e opzioni in merito ad un nuovo obiettivo climatico comunitario. Nel dettaglio la “Comunicazione”:https://ec.europa.eu/environment/climat/pdf/2010-05-26communication.pdf presentata da Bruxelles riguarda il tanto citato taglio delle emissioni climalteranti che, dal 20% fissato nella direttiva clima ed energia, potrebbe passare a un 30% sempre entro il 2020. Solo ieri “Francia e Germania”:https://www.rinnovabili.it/taglio-della-co2-parigi-e-berlino-dico-no-al-target-del-30-402962 si erano fatte sentire schierandosi apertamente contro l’aumento del target in questione, ora è la stessa Hedegaard a precisare che al momento le condizioni per alzare il tiro “non ci sono”.
La valutazione effettuata, e resa pubblica oggi, prende in considerazione una serie di temi caldi incluse le misure da adottare per sostenere le industrie ad alta intensità energetica contro il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. In primis il documento mette in evidenza come la crisi economica abbia ridotto le previsioni dei costi della lotta al surriscaldamento globale: le conseguenti minori emissioni hanno determinato un calo dei prezzi del carbonio, cambiando le stime di due anni fa, quando il sistema ETS è stato presentato. Alla luce dei nuovi dati, *l’obiettivo del 20% costerebbe 22 miliardi in meno* all’anno rispetto alle precedenti stime, mentre si farebbe più complicato raggiungere il 30% definito *pari a 81 miliardi di euro all’anno* entro il 2020, ossia 33 miliardi oltre il prezzo da pagare per il target meno ambizioso.
La comunicazione definisce le possibilità esistenti per soddisfare l’obiettivo del 30% nell’ambito del sistema ETS della UE e in altri settori. Questi includono: la riduzione del numero delle quote messe all’asta nell’ambito del regime di scambio; un regolamento per promuovere maggiore efficienza energetica; l’uso intelligente degli strumenti fiscali; l’orientamento della politica di coesione dell’Unione verso gli investimenti verdi; il miglioramento dell’integrità ambientale dei crediti di carbonio internazionali.
Il commissario ha ricordato che “spostare dal 20 al 30% l’obiettivo in materia di riduzione delle emissioni entro il 2020 è una decisione politica che i dirigenti dell’Ue dovranno prendere quando il calendario e le condizioni lo consentiranno. E’ evidente che la priorità politica immediata è gestire la crisi dell’euro. Ma la Commissione porta già ora il suo contributo in vista di un dibattito concreto che si terrà quando la crisi economica sarà passata”.

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