E' stata la Commissione Ambiente della Camera a interrompere gli incentivi. Dopo le dichiarazioni di Bruxelles (sì alle riduzioni di CO2, ma non adesso), questa votazione dimostra qual è in realtà la vera politica ambientale-energetica di questo governo e della maggioranza di questo parlamento
Addio agli sgravi fiscale sull’utilizzo di fonti rinnovabili e il risparmio energetico in edilizia. Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra del Pd, e Raffaella Mariani, capogruppo del partito democratico in commissione Ambiente, hanno criticato la posizione della maggioranza.
“Una misura che senza alcun onere per le casse dello Stato portava notevoli benefici alle famiglie, alle imprese e dava un contributo al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto – hanno ribadito Realacci e Mariani – La maggioranza, con un atteggiamento miope e arrogante ha dimostrato l’incapacità di mettere in atto politiche concrete per rilanciare il paese e il futuro degli italiani. Quello che è avvenuto oggi in commissione Ambiente della Camera è un fatto gravissimo”, hanno accusato Realacci e Mariani – Non ha alcun senso aver bocciato una misura che aveva notevoli vantaggi da molti punti di vista”.
E nella loro nota Realacci e Mariani elencano chi si giovava e avrebbe potuto giovarsi dell’incentivo soppresso: “Per le tasche dei cittadini che sceglievano di costruire o ristrutturare le proprie case con criteri di risparmio energetico e impiegando fonti rinnovabili; per la piccola e media impresa che in questi settori trova occasione di rilancio; per migliorare la qualità e l’efficienza del patrimonio edilizio del paese; per ridurre i consumi energetici delle famiglie e quindi alleggerire i costi delle bollette; per dare un contributo al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto e alla lotta ai mutamenti climatici”.