Massimizzare la crescita, l'occupazione e la prosperità: questo quanto Huhne e altri sei colleghi europei credono si possa ottenere portando l’obiettivo di riduzione dei gas serra al 2020 ad un più combattivo 30%
(Rinnovabili.it) – E’ arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e presentarsi al 2020 con un obiettivo climatico molto più ambizioso. E’ quanto hanno espresso all’unisono sette ministri dell’Ambiente europei tra cui quelli di Spagna, Danimarca, Portogallo, Svezia e Grecia, dando il pieno sostegno all’iniziativa promossa dal collega britannico Chris Huhne. Il segretario per l’energia e il clima Uk ha deciso di dar vita ad un vero e proprio movimento a favore d’un taglio del 30% delle emissioni di gas a effetto serra, anziché l’attuale 20% ottenendo già i primi consensi. In una lettera al Guardian, Huhne e colleghi hanno espresso il loro obiettivo “In un momento in cui il prezzo del petrolio è alle stelle, redigere un ambizioso piano per un futuro a basso tenore di carbonio possiede vantaggi non solo nei confronti del cambiamento climatico. Aumenterà la resistenza contro i picchi del greggio e ridurrà la nostra dipendenza dalle importazioni di energia. E aiuterà l’Europa a competere con le economie emergenti in rapida crescita sui mercati di beni e servizi verdi”.
Dal momento che l’UE ha già ridotto le emissioni del 17% rispetto ai livelli del 1990, e che la Roadmap della Commissione dimostra come i Ventisette possiedano già gli strumenti e le politiche per ridurre la CO2 del 25% sul mercato interno, per i sette ministri la determinazione di un obiettivo del 30% è un impegno possibile, in grado di “stimolare i giusti investimenti in infrastrutture e tecnologie low carbon”. La missiva cerca di rassicurare anche quelle società che hanno fino ad oggi fatto pressioni per non alzare il target: “Sappiamo che alcune industrie sono preoccupate per come adattarsi, ma le soluzioni sono già disponibili. Nella migliore delle tradizioni di cooperazione europea, possiamo lavorare insieme per superare queste sfide”.