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Tagli al regime tariffario per il fotovoltaico britannico

I grandi impianti fotovoltaici britannici potrebbero dal prossimo 1° agosto 2011 ricevere una bella sforbiciata ai sussidi governativi. Il tutto, afferma il ministro Barker, per proteggere il mercato delle piccole istallazioni

(Rinnovabili.it) – Il governo britannico ha presentato questa mattina i tagli da apportare dal 1° agosto 2011 al regime finanziario per i nuovi impianti fotovoltaici. Il documento arriva a conclusione della revisione avviata mese di febbraio spinta dal timore che i progetti più grandi (> 50 kW) possano accaparrarsi una quota sproporzionata dei sussidi disponibili.
Da oggi fino al 6 maggio si terrà una consultazione pubblica sulla proposta, che verrà poi portata in Parlamento per l’approvazione definitiva. Le modifiche proposte riguardano gli impianti con una *capacità compresa tra 50 kW e 5 MW *che vedranno i loro sussidi ridotti di oltre il 70%.
“Queste proposte sono volte a riequilibrare il sistema […] Il regime FIT non è mai stato progettato per essere un generatore di profitto per grandi imprese e finanzieri”, ha commentato il ministro britannico per il cambiamento climatico Greg Barker.
Le nuove aliquote prevedono 19 centesimi a chilowattora per gli impianti tra 50 kW e 150 kW di capacità, 15 cent per le potenze tra 150 KW e 250 KW e 8,5 cent per le istallazioni tra i 250 KW e i 5 MW. “In questi tempi economicamente difficili, è ancora più importante per noi bilanciare lo schema tariffario”, ha continuato il ministro. “Le informazioni del mercato attuale indicano che un rapido aumento del numero di grandi impianti solari entranti nel sistema possa falsare i finanziamenti per gli impianti di dimensioni più ridotte e di quelli domestici così come per altre tecnologie”. Per cercare di tranquillizzare il settore in fermento il governo ha anche aggiunto che nessuno dei tagli previsti avrà carattere retroattivo e che ogni eventuale modifica attuata inciderebbe solo sui nuovi entranti nel sistema FIT.