Con oltre 700 eventi e manifestazioni nei diversi paesi dell’Unione si è appena conclusa la *_Settimana Europea dell’Energia Sostenibile,_* prestigiosa manifestazione dalle grandi valenze scientifiche e di comunicazione.
Durante la conferenza inaugurale a Bruxelles, il commissario UE *Günther Oettinger* ha dichiarato che il futuro dell’energia in Europa deve obbedire ad un’unica parola d’ordine: Smart Grid. “Mettendo insieme i progressi nel campo della information technology con un lavoro di network saremo in grado di far arrivare la corrente esattamente dove e quando serve al prezzo più basso” ha detto Oettinger.
Anche al primo congresso dell’European Energy Research Alliance (“EERA”:https://www.eera-set.eu/) si è parlato di Smart Grids. Il progetto di ricerca congiunto, guidato dall’italiana ERSE (ENEA Ricerca sul Sistema Elettrico), coinvolge i maggiori centri di ricerca europei nel tentativo di accelerare la consegna all’industria di una nuova generazione di tecnologie. Anh Vu, project manager della società elettrica francese ERDF, ha commentato che il punto cruciale affinchè le smart grids possano diventare rapidamente realtà, è che la tecnologia parta dalle attuali infrastrutture, per poi svilupparle, evolverle e nel lungo termine sostituirle.
EERA è uno strumento per promuovere dell’eccellenza della ricerca europea, nonchè elemento fondamentale nel quadro _Strategic Energy Technology Plan – SET Plan_ della Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici 20-20-20. Ad un anno dalla sua creazione l’alleanza ha lanciato programmi congiunti di ricerca su geotermia, fotovoltaico, eolico, smart grid, CCS, nucleare e biocombustibili.
Altro elemento chiave indicato nel SET Plan, fuel cells e idrogeno giocheranno un ruolo importante nel raggiungimento degli obietti energetici europei per il 2050, per i trasporti ma non solo. Al workshop organizzato da Fuel Cell Europe e “EHA”:https://www.h2euro.org/ (European Hydrogen Association), che ha riunito le principali aziende operanti nel settore, Michael Braun, manager della “Baxi Innotech”:https://www.baxi-innotech.de/index.php?id=home&lang=1, ha presentato la *tecnologia micro-cogenerativa a fuel cells* sviluppata e testata dalla ditta tedesca. La Baxi Innotech ha creato un’unità per la produzione combinata di energia termica ed elettrica adattata al fabbisogno di una casa mono-familiare. Output di 1,0 kW di elettricità e 1,7 kW di calore, il microcogeneratore garantisce una perfetta adattabilità all’esigenze stagionali di rapporti calore/elettricità, raggiungendo efficienze del 96%.
L’idrogeno nei trasporti invece è già realtà. Molti i bus ad idrogeno per il servizio navetta della Settimana dell’Energia Sostenibile; gli stessi che il progetto CHIC (Clean hydrogen in european cities) promuove nelle città europee, Milano compresa. Al workshop EHA la Hydrogenics, nella persona di Roel de Maeyer, direttore della sezione Onsite Generation, presenta la sua gamma di stazioni di rifornimento di idrogeno alimentate da fonti rinnovabili. Le stazioni di rifornimento HySTAT usano un’avanzata tecnologia di elettrolisi per scindere l’acqua in idrogeno ed ossigeno, utilizzando solamente elettricità prodotta da sistemi fotovoltaici e/o eolici connessi alla stazione. Il processo è affidabile, sicuro e veramente a emissioni zero, dalla produzione al consumo. Le stazioni possono avere capacità modulari, da 20 kg a 130 kg/giorno; l’idrogeno è fornito ad una pressione di 350 e/o 700 bar.
La stazione (foto) produce *130 kg di idrogeno al giorno*, il fabbisogno giornaliero di 85 automobili che percorrono 180 km in media; elettricità richiesta per l’elettrolisi *65 kWh/kg*.
Anche l’Italia partecipe a Bruxelles. La provincia di Ravenna ha presentato il progetto Wico (Wind of the Coast), che aprirà le porte all’eolico urbano. Finanziato dall’Unione Europea con 224 mila euro a fondo perduto, il progetto prevede la sperimentazione del micro eolico lungo le aree costiere, sui tetti delle case.” L’impatto visivo sarà minimo” dice Andrea Mengozzi, assessore all’Ambiente “I modelli di mini eolico sono pali di 6 metri che reggono turbine di un metro e mezzo o 2,40 che producono da 1 a 1,5 kWh.” La provincia di Ravenna collabora con altre due amministrazioni europee, la spagnola Diputacion Huelva (Andalucia), e l’inglese Marine South East, e con le principali aziende costruttrici italiane nel settore del minieolico, come Pramac di Siena e Tozzi di Trento. L’idea è di ridurre al minimo l’impatto estetico, utilizzando per esempio soluzioni ad asse veticale come quella reallizzata da Philip Starck.
Il Gruppo FIAT invece è stato premiato per aver adottato misure energeticamente efficienti con l’Award del JRC (Joint Reaserch Center, Commissione Europea) nella categoria Motor Challenge. Lo stabilimento Sata di Melfi, 7000 dipendenti e un output annuale di 450000 veicoli tra Lancia Y e Fiat Punto, è uno dei siti più produttivi al mondo nel settore automobilistico: il Gruppo Fiat ha installato controlli a velocità variabile in tutti i motori elettrici. Il risultato? Un impressionante risparmio sulla bolletta, 14817 MWh/anno.