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Supercapacitor di carta, alla Stanford University è possibile

(Rinnovabili.it) – Il mondo dell’elettronica si fa sempre più usa-e-getta? E la ricerca di settore fa di tutto per rendere i singoli componenti riciclabili al 100%, stratagemma ambientale e al tempo stesso in grado di far risparmiare i soldi connessi allo smaltimento o al reperimento di materiali dal futuro incerto. Non c’è da meravigliarsi allora che alla Standoford University siano addirittura riusciti a creare un supercapacitor, particolare condensatore ad alta capacità, dalla carta. Il segreto è ancora una volta la nanotecnologia e per la precisione ridottissime particelle di carbonio sotto forma di nanotubi a parete singola (SWNTs). I ricercatori hanno prima ricoperto un foglio su entrambi i lati con fluoruro di polivinile (PVDF) per chiudere i pori della cellulosa e far sì che ad oltrepassare la carta fossero solo gli elettroliti e non le particelle in carbonio.
Il foglio così trattato è in grado di comportarsi come una vera e propria membrana permeabile agli ioni. “Il fattore chiave è riuscire a far aderire bene sulla carta i nanotubi in modo che non vi penetrino attraverso, evitando così il corto circuito”, ha spiegato Yi Cui della Stanford University durante un’intervista.
I SWNT, una volta stampati, si comportano sia come elettrodi che come collettori di corrente; il supercondensatore realizzato ha una capacità di circa 3 F/g e ha mostrato una buona stabilità ciclica. Il dispositivo in questione è in realtà una versione più avanzata di un supercapacitor di carta realizzato precedentemente con una particolare struttura a strati. Il prototipo attuale ha il vantaggio di essere altamente integrata e di poter essere prodotta semplicemente impiegando una stampante a getto di inchiostro.

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