Rinnovabili

Sulla Strada dell’Energia

I temi dell’accettabilità e dell’appropriatezza tecnologica sembrano ormai ricorrere, con sempre maggiore insistenza, nel dibattito sul progetto e sullo sviluppo delle nuove infrastrutture necessarie per la produzione e l’uso di energia da fonti rinnovabili.
La componente tecnologica, aspetto imprescindibile di un’auspicabile quanto necessaria inversione culturale nelle logiche di trasformazione del territorio, soprattutto nella situazione italiana, tende ad assumere paradossalmente il ruolo di deterrente nell’avvio di qualsiasi processo di ripensamento del paesaggio alla luce delle attuali “emergenze” ambientali.
Polo didattico-ricreativo e discarica di trattamento
Rifiuti con impianto elettrogeno a Spoltore

Per quanto riguarda i processi di innovazione nel settore della produzione energetica da fonti rinnovabili è in atto una fase regressiva, imputabile a un non trascurabile senso di “rifiuto del nuovo”, o almeno di tutto ciò che appare essere non storicizzato,
rispetto a un’idea consolidata di paesaggio immobile e sclerotizzato. Su questioni simili, ma relative agli usi turistici e sostenibili del territorio, la tendenza all’indiscriminata applicazione di vincoli sembra costituire un analogo ostacolo a tutte le possibili politiche di ripresa delle dinamiche ecologico-economiche del paesaggio.

Centrale fotovoltaica Helios di Cupello e Centro visite (progetto: Roberto Sforzini e Associati)

Ma alla visione fondata sulla contrapposizione tra cultura scientifica e umanistica si rende oggi necessario un approccio in grado di promuovere un’interpretazione nuova del fare progettuale. Si sente, in particolare, la necessità di rivalutare una progettualità proiettata verso l’immaginazione e la definizione di nuovi scenari abitativi, compatibili con le specificità locali, culturali e tecnologiche, e in sintonia con le dinamiche politiche ed economiche globali.
Tra due aspetti dell’abitare, in apparenza lontani, come quello della produzione di energia per il territorio e quello della promozione turistica del territorio, si rintracciano in realtà dei punti di convergenza che andrebbero indagati e compresi.
In questa direzione, un team di studio, costituito presso il DITAC (Dipartimento di Tecnologie per l’Ambiente Costruito dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti-Pescara) e l’ARAEN, (Agenzia Regionale Abruzzese per l’Energia), è attualmente impegnato nell’individuazione dei possibili scenari per innovare culturalmente e progettualmente il settore della produzione energetica, e per promuovere la non meno necessaria innovazione nel settore dello sviluppo turistico, culturale ed economico del territorio.

Generatori eolici e costituzione di un Parco eolico a Castiglione Messer Marino

Il tema sviluppato dal team DiTAC/ARAEN è l’individuazione dei criteri per la costituzione di una rete di Strade dell’Energia; un sistema di percorsi orientati ad uso turistico-didattico, con siti tematici per l’informazione e la formazione delle attuali e future generazioni sulle questioni energetiche.
Il tema della Strada dell’Energia è in realtà maturato, nelle sue prime ipotesi, nell’ambito della ricerca europea transfrontaliera Interreg IIIA Enerwood, che vede come capofila la Regione Abruzzo, e che ha coinvolto l’ARAEN, le Università dell’Aquila e di Lecce, le regioni Molise e Puglia, le quattro province abruzzesi, oltre alle rappresentanze di Albania, Bosnia–Erzegovina, Croazia e Serbia.

L’obiettivo principale di una Strada dell’Energia è quello di ripensare le infrastrutture carrabili esistenti in chiave di connettori per la costruzione di una rete di siti che assumeranno gradualmente il ruolo di poli di diffusione di una nuova cultura ambientalmente responsabile, attenta all’uso delle risorse e ai valori del territorio.
L’ipotesi Strada dell’Energia tende quindi a far maturare nelle popolazioni residenti una responsabilità ecologica sui temi della sostenibilità ambientale, in particolare sui problemi dell’innovazione tecnologica per la produzione energetica da fonti rinnovabili, cercando un connubio con le attività culturali, turistiche e ricreative, particolarmente centrali nelle politiche economiche e di sviluppo di tutta l’area adriatica. La Strada dell’Energia tende anche a far sviluppare nelle future generazioni una sensibilità e una coscienza verso i temi dell’innovazione del territorio, puntando a trasformare la rete dei siti in un network transfrontaliero per favorire l’accettabilità sociale verso le nuove tecnologie per la produzione energetica sostenibile.

Incentivando la cultura progettuale delle trasformazioni del paesaggio, come pratica necessaria per integrare in modo appropriato le nuove tecnologie, si tende a formare una sensibilità diffusa verso le interrelazioni tra natura ed uomo. Questa sensibilità diventa quindi supporto per stimolare la produzione di nuove forme, nuovi paesaggi e nuove architetture energetiche che rispondono alle esigenze ambientali della contemporaneità.

Le iniziative che potranno essere coordinate attraverso la Strada dell’Energia sono distinguibili in base alla natura degli eventi:

Il progetto Strada dell’Energia, allo stato attuale, si trova in una fase di sviluppo rispetto a due livelli operativi, in parte già sinteticamente anticipati dal team Regione Abruzzo/ARAEN/DiTAC in occasione dell’evento World Sustainable Energy Days 2007, tenutosi a Wels, in Austria, nello scorso febbraio:

La strada dell’energia, la transcollinare Piceno-Aprutina, così come prevista dal progetto del DITAC ARAEN

È quindi evidente come il progetto Strada dell’Energia tenda verso la costituzione di una più ampia comunità di attori che operano on-line e/o direttamente sul territorio, con diversi ruoli, nel settore dell’energia e del turismo.
La progettualità “tecnologicamente avanzata” che la Strada dell’Energia intende coltivare ed incentivare è quindi orientata a coinvolgere gli attori in un processo organico di ripensamento delle relazioni tra componenti naturali e culturali, come patrimonio da difendere e da tutelare, e come sistema di risorse territoriali indispensabili per garantire uno sviluppo eco-compatibile del sistema locale.
Si può tendere, in questi termini, verso un innalzamento della produttività del territorio energetica, culturale, turistica, agronomica e didattica a vantaggio dell’intera collettività. Mirando inoltre a ricondurre le attività a diretto contatto con le esperienze scolastiche, il progetto Strada dell’Energia intende incentivare un’ulteriore produttività del paesaggio; quella cognitiva e culturale, basata sulla sensibilità delle prossime generazioni che in futuro opereranno sul territorio.
Le strategie e le linee di intervento per il rilancio delle attività produttive assumerebbero pertanto un’ottica trasversale, in cui il binomio energia-turismo permette di ipotizzare scenari di intervento incentrati sulle esigenze inter-generazionali ed infra-generazionali, guardando alla tutela e alla valorizzazione delle risorse presenti sul territorio in modo integrato con gli obiettivi di crescita delle attività economiche, con particolare riferimento alle filiere produttive connesse ai settori del turismo verde, dell’agricoltura part-time e della promozione dei prodotti tipici locali.

di Filippo Angelucci – DiTAC – Università degli Studi G. d’Annunzio Chieti-Pescara

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