(Rinnovabili.it) – Anche se solo tre e con una potenza di 333 kW ciascuna le turbine istallate dalla neozelandese “Meridian Energy”:https://meridianandthecoolwind.blogspot.com/ nella James Ross Island hanno dovuto superare difficoltà non da poco per assicurarsi il primato di essere l’impianto eolico più a sud del mondo. Il territorio antartico, dove le temperature scendono anche oltre i meno 50 °C e la notte inizia a marzo per culminare a settembre, ha costituito di per sé la prima sfida alla realizzazione che ha richiesto nel complesso due anni. Altro punto delicato, la regione riceve una sola nave da rifornimento all’anno e, di conseguenza, l’iniziativa ha richiesto una pianificazione meticolosa per garantire che tutti i componenti necessari fossero stipati in uno spazio limitato a bordo della nave. Ma del risultato la società e il governo neozelandese, principale finanziatore del progetto, sono più che soddisfatti.
Oggi l’isola è la sede della Base antartica Scott, stazione di ricerca della Nuova Zelanda e dell’americana McMurdo Station, che potranno così, a fronte degli oltre 7 milioni di dollari investiti, ricevere l’11% dell’energia necessaria al loro fabbisogno. Con una capacità di poco meno di un megawatt i tre aerogeneratori consentiranno una riduzione di quasi mezzo milione di litri di gasolio l’anno, altrimenti necessari per alimentare le stazioni. La particolare conformazione delle turbine dovrebbe renderle in grado di resistere ai forti venti della regione in grado di arrivare anche a 205 chilometri orari: tredici blocchi in calcestruzzo, inseriti nel terreno e raccordati da una struttura in acciaio fanno da ancora agli alberi. “Con temperature di 57 gradi sottozero – ha spiegato il portavoce Alan Seay – il comune processo di costruzione non è stato attuabile. Dal momento che non si possono eseguire colate di cemento in Antartide le fondamenta sono state prefabbricate in Nuova Zelanda, trasportate in volo al sito e letteralmente congelati in posizione”.
Per Scott Bennett, project manager della Meridian: “se l’impianto eolico darà prova di successo, potrebbe essere seguito da altri, prendendo in considerazione anche il potenziale uso di energia solare. La filosofia é quella di ottenere un impianto in attivo e funzionante, che possa essere operativo per un anno ed indicarci la strada da seguire”.