(Rinnovabili.it) – Pur se il Sudafrica è il paese africano economicamente più ricco, un sesto della sua popolazione (circa 760.000 persone) non gode dell’elettricità. Un piano di sviluppo energetico è stato annunciato dal governo sudafricano e di conseguenza la possibilità di far fronte alle esigenze di gran parte della popolazione migliorando la loro condizione di vita e di salute. L’intenzione è quella di costruire la più grande centrale ad energia solare del mondo.
Il progetto, che dovrebbe costare intorno ai 20 milioni di euro (200 milioni di rand), prevede l’installazione di un impianto nella provincia di Northern Cape con l’occupazione di 9.000 ettari di terreno. Come ha confermato il responsabile del progetto Jonathan de Vries, la scelta di Northern Cape è dovuta al fatto di possedere un’ _insolation readings_ (una misura di energia solare) tra le più elevate al mondo e di essere una zona scarsamente piovosa quindi con poco nuvolosità. La centrale sarà costituita da specchi e pannelli solari per una produzione annua pari a 5 GW di energia elettrica. Tale produzione coprirebbe un decimo del fabbisogno annuo, che attualmente il Sudafrica necessita. Tuttavia nei primi tempi l’impianto fornirà solamente 1 GW.
Da parte del governo di Pretoria l’opera vuole essere una risposta alle molte critiche ricevute nei mesi addietro, quando lo stato africano incassò un prestito di oltre 2 milioni di euro (22,2 milioni di rand) dalla Banca Mondiale per la costruzione di una delle più grandi centrali elettriche a carbone del mondo. Considerato il fatto che l’energia sudafricana dipenda il 90% da fonti a carbone, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica è tra gli obiettivi del progetto insieme alla crescita della fornitura di elettricità a chi ne è sprovvisto.
In Sudafrica il tema dell’elettricità è una vera e propria priorità: alla fine dell’apartheid meno del 40% delle famiglie possedeva la luce. Dal 1994 in poi il governo, sempre guidato dalla forza politica dell’African National Congress, ha portato avanti l’estensione della fornitura elettrica, ma le carenze strutturali sono ancora molte.