Rinnovabili

Successo per il convegno Architettura alpina ed energia

La presenza di oltre 200 partecipanti al convegno Architettura alpina ed energia. Sostenibilità tra innovazione e tradizione, svoltosi nel pomeriggio di ieri, martedì 5 ottobre, alla Pépinière d’Entreprises Espace Aosta, ha testimoniato l’interesse di professionisti e privati cittadini per il tema del risparmio energetico, che oggi trova terreno fertile proprio nell’architettura alpina e nel recupero di edifici del passato.

Il convegno, promosso dall’Assessorato delle attività produttive in collaborazione con il COA Energia Finaosta, si inserisce nell’ambito del progetto europeo AlpHouse, programma Spazio Alpino 2007/2013, che si pone come obiettivo la crescita della competitività e dell’attrattività delle regioni coinvolte attraverso il recupero sostenibile del proprio patrimonio edilizio. Centrale in questo senso la formazione delle piccole e medie imprese su cui si concentra parte del progetto.

I professionisti intervenuti hanno messo in luce le nuove sensibilità che stanno emergendo nel campo edile e architettonico, con un’attenzione sempre maggiore al rispetto dei luoghi, della storia di un edificio e delle sue caratteristiche strutturali. In questo senso gli interventi dei relatori si sono concentrati sul concetto di tradizione e sull’importanza della cultura del costruire e del riscoprire l’essenzialità dell’architettura vernacolare e della sua ottimizzazione di risorse di un tempo. L’innovazione, altro capitolo fondamentale dell’incontro, si è declinata negli esempi concreti di interventi di ottimizzazione e recupero degli edifici esistenti per renderli energeticamente efficienti.

“Questo è stato un momento che abbiamo voluto in forma divulgativa affinché i professionisti, i progettisti, chi lavora in ambito edile o semplici curiosi, potessero avvicinarsi ai temi trattati – evidenzia l’assessore Ennio Pastoret – La risposta che abbiamo avuto dal pubblico è andata al di là di ogni aspettativa e ci ha resi molto soddisfatti. Come continuare a vivere nelle nostre case, molte volte storicizzate, renderle più moderne e compatibili con quelle che sono le esigenze della vita moderna e con quelle che sono le disposizioni di legge che ci impongono dei cambiamenti, senza snaturare quei luoghi, questi sono i temi del futuro sui quali dobbiamo concentrarci”.

Nell’ambito del progetto AlpHouse è in corso in questi giorni un meeting presso il forte di Bard, durante il quale il gruppo di lavoro si confronterà sulla prima fase di analisi condotta a scala regionale, di villaggio e di edificio. Sono stati scelti, infatti, quattro villaggi in altrettanti comuni valdostani (Avise, Champorcher, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité) all’interno dei quali sono stati individuati gli edifici oggetto di studio. La seconda fase del progetto si concentrerà sulla formazione delle piccole e medie imprese, iniziata con la somministrazione di un questionario agli impresari per comprendere i loro fabbisogni ed elaborare dei moduli formativi specifici. Questo permetterà di accrescere le competenze specifiche delle piccole e medie imprese con l’obiettivo di raggiungere la riqualificazione energetica degli edifici del contesto valdostano.

L’efficienza energetica, come emerso dal convegno, sposa la nuova visione dell’architettura alpina e si pone come chiave di volta capace di mantenere un legame più attento con il passato, la storia, la vita di un edificio da recuperare. In questo nuovo approccio l’architettura alpina deve anche fare spazio alle nuove esigenze degli individui, che sempre più entrano in gioco attraverso la sensibilità del singolo, il gusto personale e la memoria storica dei luoghi.

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