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Studio: un futuro più pulito vale 2.300 mld di dollari

Buone le prospettive delle energie rinnovabili nel prossimo decennio. Secondo un rapporto di The Pew Charitable Trust c'è la possibilità di ridisegnare il volto energetico del pianeta e affrontare sostenibilmente le sfide future

(Rinnovabili.it) – Secondo il rapporto “Global Clean Power”:https://www.pewtrusts.org/uploadedFiles/wwwpewtrustsorg/Reports/Global_warming/G20-Report-LowRes.pdf, pubblicato ieri dal The Pew Charitable Trust, gli investimenti privati, in progetti energetici basati sulle fonti rinnovabili, potrebbero raggiungere un ammontare di 2.300 miliardi di dollari entro la fine del prossimo decennio. Nel documento si esaminano le opportunità che ogni membro del G-20 potrebbe trarre invenstendo in progetti per la produzione di energia eolica, solare, mini-idro, da biomasse, da rifiuti, geotermica e marina. Nel dettaglio la relazione analizza tre diversi scenari politici al fine di determinare una prospettiva di crescita futura fino al 2020: *nessun cambiamento nelle politiche attuali* (con una crescita pari a 1.700 miliardi di dollari), *attuazione delle promesse fatte nei negoziati di Copenaghen* (1.800 miliardi), oppure *massimizzazione delle politiche pro energie pulite* (con investimenti pari a 2.300 miliardi di dollari). Sulla base di tali prospettive i membri del G-20, investendo nelle rinnovabili, potrebbero guadagnare circa 546 miliardi di dollari in più rispetto ad una politica di _business-as-usual,_ raggiungendo una capacità produttiva “verde” pari a 1.180 GW, quattro volte superiore a quella attuale. Dal rapporto emerge inoltre che i maggiori investitori nel settore delle rinnovabili risultano essere i paesi asiatici, fra cui Cina, India, Giappone e Corea del Sud, con circa il 40% degli investimenti globali in tal senso.

La Cina assume, fra gli altri, il ruolo di leadership con un potenziale pari a 620 miliardi di dollari da investire nei prossimi dieci anni, mentre l’India potrebbe vedere un incremento del 763% degli investimenti nel settore. Non da meno il ruolo del vecchio continente, di per sé l’Unione Europea ha nel cassetto 705 miliardi di dollari da investire, mentre gli Stati Uniti hanno in serbo circa 342 miliardi di dollari, ossia 97 miliardi in più rispetto agli investimenti attuali, con un incremento del 40%. “Il messaggio di questo rapporto è chiaro- ha dichiarato Phyllis Cuttino, Direttore del Pew Climate and Energy program – i paesi che vogliono massimizzare gli investimenti privati, stimolare la creazione di posti di lavoro, rinvigorire la produzione e cogliere le opportunità di esportazione dovrebbero rafforzare le loro politiche energetiche pulite”.

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