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Strade energetiche? Ora ci crede anche il Giappone

Sfruttare il potenziale energetico dei mezzi che ogni giorno sfrecciano su strade e autostrade è un’idea che fa gola a sempre più Paesi. Mentre Israele passa dalla teoria alla pratica grazie all’entrata nella fase operativa del progetto Innowattech – 30 metri di autostrada dotati di generatori piezoelettrici -, il Giappone è pronto ad intraprendere lo stesso percorso includendo stavolta anche l’energia dei pedoni. La società nipponica Soundpower Corp sta dallo scorso dicembre 2008 sperimentando pedane in ceramica piezoelettrica, capaci per l’appunto di tradurre la pressione meccanica in elettricità. Testate inizialmente nell’area antistante la stazione di Shibuya, nel centro di Tokyo, le pedane raccoglievano l’energia dei passanti per alimentare gli addobbi natalizi. “Una persona che pesa 60 chili – aveva allora spiegato un ingegnere della Soundpower – genera solamente 0,1 watt nel momento in cui passa sopra uno dei pannelli, ma quando questi pannelli coprono un’ampia area del pavimento e migliaia e migliaia di persone ci camminano sopra, allora possiamo generare significative quantità di energia”. Le potenzialità del dispositivo hanno ora convinto la società a rilanciare la proposta: estendere su larga scala il sistema, includendo anche le vibrazioni delle automobili, con l’obiettivo, in futuro, di illuminare intere città a emissioni zero. Il prototipo attualmente riesce a generare circa 8 watt di energia elettrica con il passaggio di auto di almeno una tonnellata, ma pensando in grande la Soundpower assicura che se la circonvallazione di Tokyo fosse rivestita da simili piattaforme, sarebbe possibile coprire oltre il 40% dell’intero fabbisogno elettrico delle famiglie che abitano nelle 23 circoscrizioni della metropoli.

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