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Sri Lanka, inizia la corsa all’oro verde

Il direttore dell'autorità sulle energie rinnovabili dello Sri Lanka ha annunciato che entro cinque anni il 10% di produzione energetica nazionale proverrà da fonti pulite. Tuttavia per realizzare progetti più ambiziosi c'è bisogno di una miglioramento delle tecnologie a disposizione.

(Rinnovabili.it) – Sulle orme di India e Cina anche lo Sri Lanka si sta attivando per accrescere la propria produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili. La conferma di questa volontà arriva da Harsha Wickremasinghe, direttore dell’autorità sulle energie rinnovabili durante una conferenza stampa organizzata con la German Alumni Association, organizzazione non-profit che raccoglie studenti universitari e laureati in diverse discipline collegate alla cultura tedesca. “Il nostro obiettivo è di ricavare dalle fonti alternative il 10% della nostra produzione di energia elettrica entro il 2015 – ha spiegato Wickremasinghe – In questo momento siamo al 6%”.
Mini-idro e impianti eolici sembrerebbero essere gli ingredienti della ricetta governativa, conditi però da un’intensa operazione di trasferimento delle tecnologie e del know-how che manca attualmente allo stato asiatico.
In questo momento lo Sri Lanka può contare su 200 MW provenienti da piccole centrali idroelettriche, mentre altri 200 megawatt sono in fase di costruzione, e su tre parchi eolici da 10 MW con il progetto di ampliare tale capacità fino ai 30 MW. In questo contesto si inserisce la partnership con la German Alumni Association che come spiega Wickremasinghe ha un ruolo fondamentale per la propria nazione visto che la Germania è tra i paesi leader nelle tecnologie rinnovabili. “Siamo un’economia in crescita e le nostre emissioni continueranno ad aumentare, – ha detto il direttore dell’Authority – ecco perchè partnership come questa sono molto preziose”.

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