Dusan Bajatovic, amministratore delegato della Srbijagas, Dusan Bajatovic, e rappresentanti della Gazprom hanno siglato il contratto di istituzione della partnership per “South Stream Serbia”, a parte serba del gasdotto italo-russo. La nuova società risponderà alla legislazione serba, anche se la sede sarà in Svizzera, e nessuna decisione di rilievo dell’impresa potrà essere adottata senza la minoranza.
La conclusione dello studio di fattibilità per la costruzione del gasdotto è previsto il fine giugno 2010. Avrà una capacità di 36-41 miliardi di metri cubi di gas/anno, che consentirà alla Serbia di avere un reddito annuo, per il transito, di circa mezzo miliardo di euro. Il gasdotto entrerà dal confine serbo-bulgaro, direzione verso Belgrado, ed uscirà sul confine serbo-ungherese.
La Srbijagas deterrà il 49% mentre Gazprom si riserva il 51% per cento. Il gasdotto che attraversa per circa 450 chilometri la Serbia, della dovrebbe essere finito entro 31 dicembre 2015 per un costo stimato di 700 milioni di euro.
La costruzione del gasdotto “South Stream” prevede il trasporto di gas naturale della Russia dal suo porto di Novorossijsk, attraverso il fondo del Mar Nero, fino al porto bulgaro di Varna, verso la penisola balcanica, la Serbia e l’Ungheria, per poi giungere in Austria e Italia.
Altra parte dell’accordo energetico serbo-russo, consiste nella vendita delle azioni per il 51% dell’industria petrolifera della Serbia (NIS) per 400 milioni di euro, accordo firmato anche per la costruzione di stoccaggio sotterraneo di gas, “Banatski Dvor”.