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Spagna, 253 mln di tonnellate di CO2 lontana da Kyoto

Il Ministero dell'Ambiente spagnolo ha consegnato alla Commissione europea le sue previste per le emissioni di gas a effetto serra nel breve termine

(Rinnovabili.it) – Nel panorama globale la Spagna non ha fatto eccezione: la crescita dell’energia eolica ed il momento di crisi economica hanno determinato il loro effetto positivo sulla crescita delle emissioni nazionali nel periodo dal 2007 al 2008 che, con il contributo del crollo del comparto del cemento e la diminuzione della domanda di energia nel settore industriale e domestico, ha segnato un meno 7,7% nel totale dei gas ad effetto serra.
I dati sono stati inviati in questi giorni a Bruxelles dal governo spagnolo e, nonostante il buon risultato portato a casa, la Nazione continua a confermarsi come uno dei paesi UE più lontani dall’impegno preso con il protoccollo di Kyoto.
Attualmente, infatti, il Paese si trova ad un più 39,8% rispetto ai livelli del 1990, nonostante secondo l’accordo gli fosse stato concesso il permesso d’aumentare le proprie emissioni solo del 15%, in quanto allora erano di gran lunga inferiori a quelle della media UE.
Secondo le stime del Ministero dell’Ambiente per il periodo 2008-2012 le emissioni medie annue spagnole si aggirano sui 390 milioni di tonnellate. Se confermata questa previsione, Madrid dovrà tirare fuori il libretto degli assegni per l’acquisto di diritti di emissione per circa 253 milioni di tonnellate di CO2. Ai prezzi correnti, circa 13 euro la tonnellata, la Spagna dovrebbe pagare quasi 3.300 milioni di euro per compensare il suo eccessivo contributo al riscaldamento globale.

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