Rinnovabili

Sole, vento e biogas nel futuro dell’Umbria

E’ possibile utilizzare in futuro solo le energie rinnovabili? Si possono tutelare contemporaneamente anche le bellezze architettoniche e ambientali? A queste domande si è cerato di rispondere ieri, nell’ambito di una conferenza organizzata dal Consiglio provinciale di perugia e che aveva come titolo: “Le energie rinnovabili: scelta obbligata per il Sistema Paese… fotovoltaico e non solo”. All’incontro erano presenti parlamentari delle commissioni Industria, commercio e turismo e territorio, ambiente e beni ambientali, il professore Romano Giglioli, docente di ingegneria all’università di Pisa, un senatore presidente della 13esima commissione permanente, Gianluigi Angelantoni, amministratore delegato delle industrie omonime, Gian Luca Barducci, direttore generale della società di ingegneria ambientale Tavolini, Roberto Leonardi, presidente del consorzio Abn e Jacopo Fò, attore, scrittore e “ideatore” della libera università di Alcatraz. Dopo il saluto del Presidente del Consiglio provinciale, che ha ricordato la grande attenzione rivolta ultimamente al mondo delle energie rinnovabili, è intervenuto il presidente della prima commissione della Provincia, che ha parlato di un’energia derivante da combustibili fossili oramai in via di esaurimento: si parla, da recenti ricerche, di 40 anni di autonomia. “Per questo – ha aggiunto il presidente di commissione – abbiamo emanato un ordine del giorno nel quale impegniamo la Giunta e il presidente dell’Ente a mettere in campo tutte energie necessarie in materia di politica energetiche e ad aprire un confronto con la Regione per ottimizzare le iniziative in materia”.

L’assessore all’ambiente della Provincia ha nel suo intervento portato dei dati per spiegare la “enorme” richiesta di fotovoltaico nel nostro territorio e la crescita in generale di impianti per le energie rinnovabili. “Nel 2009 la Provincia di Perugia ha autorizzato 5 impianti fotovoltaici – ha spiegato l’assessore – per una potenza complessiva di 12 megawatt, 4 impianti a biomassa per una potenza di 3 mw e 4 impianti per oli vegetali per una potenza di 13 mw”. “Nel 2010 – ha continuato l’assessore all’Ambiente – la Provincia ha autorizzato 47 impianti fotovoltaici (34 mw) e 2 impianti biogas (1,9 mw). Nel 2011 (e siamo solo a maggio) l’Ente ha autorizzato già 41 impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 33 megawatt e sono state presentate 138 istanze, 8 per installare impianti a biogas/biomasse e 9 per gli eolici”. L’assessorato all’Urbanistica è poi intervenuto ponendo l’accento su un altro grande tema collegato all’energia: l’impatto ambientale. “Tutta l’impiantistica connessa con le energie alternative ha dei riflessi da valutare, in aree particolarmente di pregio come la nostra – ha spiegato l’assessore – e anche l’eolico non è scevro da problemi”. “Noi comunque, ha aggiunto – non siamo, ovviamente, contrari in generali a queste strutture, bisogna fare però degli studi e stare molto attenti al problema”. L’assessore ha poi lanciato un’idea: “usare strutture industriali per stendere gli impianti di fotovoltaico: secondo dei calcoli precisi si potrebbe raggiungere i parametri di Kyoto senza danneggiare il paesaggio”. D’accordo l’assessore regionale all’Ambiente, secondo il quale la Regione sta lavorando per individuare i siti da tutelare e per privilegiare al contempo quelli da sfruttare per impiantare le strutture. “Nel giro di 15-20 giorni – ha concluso – saremo in grado di fornire una disciplina organica”. Il professor Romano Giglioli ha poi posto una domanda: è possibile soddisfare la produzione di energia elettrica solo con le fonti rinnovabili? E’ possibile ma bisogna risolvere dei problemi tecnici e di gestione. Una particolare attenzione –è stato detto – va posta alla ripartizione energetica tra le Regioni: “l’Umbria per esempio deve essere salvaguardata più di altre per la sua peculiarità paesaggistica”. Jacopo Fò ha lanciato poi una sfida: la Cina è riuscita a costruire una città di un milione di abitanti che utilizzerà solamente fonti rinnovabili. “Qui in Umbria abbiamo da fare un lavoro colossale – ha concluso – che darebbe il lavoro a tantissime persone: c’è una nuova generazione dell’eolico e dobbiamo incentivare gli impianti a biogas, un vero portento per l’ambiente”.

Nel corso del seminario si è cercato di dimostrare che, dati alla mano, “gli incentivi – ha detto una senatrice umbra del Pd – per gli impianti di energia rinnovabile – in particolare del fotovoltaico – a carico delle famiglie umbre e del Paese non sarebbe poi così gravosi come il Governo aveva lasciato presagire”. “Se il costo di una bolletta elettrica tipo – ha spiegato – è pari a circa 450 euro all’anno gli oneri per il fotovoltaico nel 2010 nel 2010 hanno inciso per appena 7,2 euro all’anno. Ci sono invece poi 644milioni di euro che i produttori di energia elettrica da fonti fossili, obbligati per legge ad acquistare certificati verdi, attualmente scaricano impropriamente sulle bollette dei consumatori eludendo in tal modo la ratio del meccanismo, che dovrebbe invece tradursi in una riduzione degli utili per il produttore che fa sufficiente ricorso a fonti rinnovabili”. Il Consorzio Abn guidato da Roberto Leonardi ha analizzato l’andamento del progetto “mille tetti fotovoltaici” che partito da Perugia ha conquistato anche la Sicilia e altre regioni del Paese. Ora i nuovi impianti si stanno realizzando in Inghilterra. “Mettere in rete mille famiglie a costo zero, vuol dire sia produrre energia pulita e risparmiare territorio. L’unione di queste famiglie consente di realizzare impianti di grande produzione sfruttando spazi limitari”.

Per l’industriale Angelantoni “la green economy rappresenta la leva che continuerà lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente, mantenendo occupazione e profitto”. Inoltre le nuove tecnologie “consentiranno piattaforme sempre più ridotte e a basso impatto ambientale e senza l’utilizzo di materie ad alto costo”. L’ingegnere Gianluca Barducci, direttore della società Tavolini srl, ha chiesto alle istituzioni di riflettere su due richieste per migliorare il settore e renderlo più efficace: la necessità di un supporto di garanzia finanziaria per lo sviluppo concreto degli impianti da realizzarsi sulle coperture delle aree produttive, commerciali e di servizi dato che spesso le banche non assecondano i progetti dei privati; l’importanza di un coordinamento delle nascenti attività gestionali sugli impianti di fotovoltaico già realizzati, sia per creare nuove occasioni di lavoro (campo della manutenzione) che di evitare un precoce deterioramento con tanto di danno ambientale. I lavori del seminario sono stati chiusi dal Presidente della Provincia di Perugia: “La green economy è il motore di un presente e futuro che non può prescindere dalla coniugazione della qualità della vita e dell’ambiente con uno sviluppo che deve produrre ricchezza e lavoro. Per questo la Provincia di Perugia opera in prima linea per incrementare la produzione da fonti rinnovabili, abbattendo anche i passaggi burocratici – che sono tanti e spesso creano difficoltà – a favore degli imprenditori e degli investitori privati. Serve un impegno maggiore e condiviso delle istituzioni per creare le condizioni ideali”.

Exit mobile version