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SolarExpo

Novità tra i padiglioni

Tra gli stand della fiera è possibile trovare Aurora, la prima tenda avvolgibile fotovoltaica brevettata e nata grazie alla collaborazione tra la KF Energy, società impegnata nelle rinnovabili, e Frama azienda che opera nel settore della protezione solare. Aurora è vero e proprio impianto fotovoltaico con una potenza variabile da 1 a 1,5 KW: la superficie del telo è costituita da moduli fotovoltaici in silicio amorfo flessibile in grado di fornire energia e al tempo stesso protezione dall’irraggiamento solare. Dei tre modelli esistenti quello da 520 x 230 centimetri possiede la capacità di 1KW e può essere connesso alla rete sfruttando dunque gli incentivi del Conto Energia. Richiudendosi come una normale tenda da sole consente l’installazione in luoghi che fino ad ora erano preclusi ai normali pannelli per problemi di spazio o di estetica.

Edilizia del riciclo per l’Officina dell’ambiente S.p.a. che con le scorie da incenerimento dei rifiuti solidi urbani produce un materiale per costruzioni. Il processo impiegato recupera quasi il 100% delle scorie e consente di ottenere una materia prima secondaria sostitutiva a quelle naturali da destinare alla generazione del cemento. I prodotti proposti sono di varia granulometria e vanno dagli inerti sostitutivi della materia argillosa per gli cementifici fino ai prodotti applicabili per la fabbricazione di elementi per la muratura in laterizio e per la produzione di conglomerati bituminosi.
La nipponica Sharp è presente con la sua cella solare a tripla giunzione detentrice del più alto tasso di conversione dell’energia solare per un’unità di questo tipo, ben 35,8%. Il segreto? Per ottenere questo risultato Sharp ha impiegato come strato inferiore, al posto del più tradizionale Germanio, l’ InGaAs, un materiale più complesso da ottenere ma che consente una più alta efficienza nell’utilizzazione della luce.

Perde peso il fotovoltaico e con SOLEIL 10TL, l’inverter di nuova generazione nato in casa SIAC, fa delle piccole dimensioni sinonimo di affidabilità ed efficienza, potendo vantare del massimo valore di conversione della categoria (96,5%). A caratterizzarlo l’assenza del trasformatore che riduce le perdite di energia e ottimizza il rendimento, mentre rende anche minimo ingombro, peso e le parti soggette a usura meccanica. Ad ottimizzare l’operatività e la continuità di esercizio ci pensano le protezioni integrate contro le sovratensioni in ingresso e in uscita e i dispositivi di controllo.

La Enerdaiet ha proposto il suo impianto fotovoltaico galleggiante, un brevetto che ha al suo attivo la presentazione al Saie e alla fiera del levante e un impianto già realizzato nel 2008 a Salarolo vicino Ravenna. La società, che opera nel settore degli impianti fotovoltaici come in altri campi delle energie rinnovabili, ha ideato questo sistema per lo sviluppo delle infrastrutture irrigue; battezzato “Loto-progetto energia” l’impianto è composto da una struttura ellittica a forma per l’appunto di foglia di loto tenuta a galla mediante un complesso modulare in plastica, il tutto per una superficie totale di 320mq circa. I pannelli sono paralleli alla superficie dell’acqua e anche se perdono il 7 o 8% della capacità produttiva rendono più facili le operazioni di manutenzione e non necessitano di allineamento verso il sud.

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