Un modulo multifunzionale con un’ efficienza di conversione della luce solare pari al 60%. La Spagna continua a cavalcare l’onda del solare anche in materia di ricerca
Dai tempi del matematico Archimede e dei suoi rudimentali sistemi ottenuti con scudi in bronzo ad oggi, il solare a concentrazione (CSP) ha percorso parecchia strada, e dopo veri e propri momenti di stallo sembra adesso pronto a tornare più dinamico che mai. Nonostante il CSP abbia un’istallazione globale piuttosto contenuta – nell’ordine di centinaia di MW – secondo un rapporto dell’Emerging Energy Research ci si deve preparare ad un vero e proprio boom, complice ovviamente una tecnologia sempre più efficiente. Non suona affatto strano, che, secondo la società di ricerche, sarà la Spagna, con 22 progetti in costruzione per 1037MW e 6 GW, in programma a condurre questa cavalcata del solare.
E proprio una nuova invenzione tutta spagnola potrebbe ora dare un‘ulteriore spinta a questo processo rendendo tali sistemi appetibili anche a livello edilizio.
Grazie all’ingegno di Daniel Chemisana, membro del gruppo di ricerca in Agrometeorologia ed Energia per l’Ambiente dell’Universitat de Lleida (UDL), Catalogna, è stato sviluppato un modulo a concentrazione in grado di produrre calore, raffrescamento ed elettricità e che può essere integrato nella costruzione di facciate o tetti.
Tre in uno, dunque, per questo sistema ibrido termo-fotovoltaico che dimostra possedere un fattore di concentrazione pari a 10 soli e rispetto ai moduli standard impiega utilizza solo la decima parte della superficie attiva per produrre la medesima quantità di energia.
Dopo aver ottenuto il brevetto spagnolo i ricercatori dell’UDL stanno ora attendendo quello internazionale, nella convinzione che ottenuti gli investimenti da parte delle aziende dalla fase prototipale si potrebbe passare alla commercializzazione nell’arco di un anno.