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SOccket, se lo prendi a calci genera energia!

(Rinnovabili.it) – Un comune pallone, di quelli che usano i bambini per giocare a calcio, potrebbe rivoluzionare la vita delle popolazioni africane. Ideato da 4 studenti dell’Università di Harvard la palla è in grado di accumulare l’energia che si sviluppa quando viene calciata trasformandola in energia elettrica incamerata all’interno della sfera; quest’ultima può essere poi utilizzata per alimentare una lampada LED o piccoli apparecchi elettronici come ad esempio un telefono cellulare.
“Abbiamo lavorato con il docente, con i compagni, e con altri insegnanti che hanno collaborato. Il brevetto per questa innovazione è attualmente in corso. Stiamo lavorando anche con le organizzazioni locali del Sud Africa che vedono il calcio come un modo per promuovere lo sviluppo dei giovani e l’educazione alla salute.”
La soluzione potrebbe essere impiegata con successo in tutti quei posti dove è difficile portare l’elettricità e dove non è neanche possibile generarla mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili consentendo ai giovani di giocare contribuendo fabbisogno energetico del villaggio. Per ogni 15 minuti di gioco, infatti, la palla può immagazzinare abbastanza energia per illuminare una piccola luce LED per tre ore.
Denominata “SOccket”:https://www.soccket.com/ l’invenzione potrebbe contribuire alla diminuzione dell’uso delle lampade a petrolio ancora molto diffuse tra le popolazioni africane e tra le maggiori cause di decessi che avvengono a causa dell’inalazione dei dannosi fumi prodotti dalla combustione e dagli incendi causati dalla fuoriuscita del cherosene, altamente incendiabile.
La palla è stata recentemente testata in Africa: pesante poco più di un pallone da calcio regolamentare è costruita con materiali leggeri che la rendono pesante quasi quanto un pallone comune. “Non verrà sicuramente usato da David Beckham. Ma sarà di sicuro un valido sostituto rispetto ai palloni costruiti in modo improvvisato spesso utilizzando rifiuti e buste di plastiche” ha dichiarato la Dottoressa Lin, uno dei costitutori del progetto.
Utilizzando il meccanismo ‘uno ne compri-uno ne ricevi gratis’ i realizzatori del progetto sperano di riuscire a vendere il prodotto anche nei mercati occidentali come gadget tecnologico e utilizzare i profitti per l’esportazione del ‘pallone energetico’ nei paesi in via di sviluppo con l’aiuto delle associazioni umanitarie.

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