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Smart city: nasceranno in laboratorio, cresceranno sul territorio

Anci e Telecom Italia hanno siglato oggi un Protocollo di Intesa per l’avvio del “Laboratorio Smart Cities”, una struttura di ricerca precompetitiva per migliorare l’efficienza energetica, il monitoraggio ambientale e la comunicazione dei comuni italiani

(Rinnovabili.it) – Come si fa ad accelerare l’evoluzione dei centri urbani verso modelli intelligenti ad alta sostenibilità, in linea con gli orientamenti comunitari e a misura di cittadino? La risposta potrebbe arrivare dell’integrazione di know how e competenze di due interlocutori doc quali Anci e Telecom Italia. Una sinergia nuova quella scaturita dal Protocollo di Intesa firmato oggi dall’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e l’azienda italiana di telecomunicazioni e che può riassumersi in tre parole: *Laboratorio Smart Cities.* E sarà infatti un laboratorio il fulcro di questo progetto a due mani, in cui la fase di ricerca punterà dritto ad attività di progettazione, sperimentazione, sviluppo e preindustrializzazione dei prodotti caratterizzanti il concetto di “città intelligenti”.
L’iniziativa vedrà l’Anci, supervisore e coordinatore, e Telecom Italia, partner tecnologico, collaborare insieme ai Comuni partecipanti al fine individuare soluzioni progettuali innovative che siano capaci di migliorare l’efficienza energetica, il monitoraggio ambientale, la comunicazione ai cittadini e la promozione turistica. Il *Laboratorio Smart Cities* permetterà di individuare le specifiche esigenze dei Comuni stessi e su queste lavorare in maniera tale da offrire soluzioni applicabili al contesto territoriale, permettendo, nel dettaglio di definire le linee guida funzionali al passaggio dei contesti urbani verso il modello di _smart city._ “L’accordo fra ANCI e Telecom Italia sul *Laboratorio Smart Cities* – ha dichiarato Sergio Chiamparino, Presidente Anci, – che potrà essere replicato anche con altri operatori privati, si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative che ANCI sta avviando con l’obiettivo generale di promuovere l’evoluzione dei nostri Comuni verso un ambito urbano definito le _Città IN_ sempre più sostenibile ed intelligente, in coerenza con i più recenti orientamenti comunitari sul tema”.
Le prime municipalità a entrare nel progetto saranno il Comune di Piacenza e di Prato, dove il Laboratorio studierà le modalità con cui le infrastrutture di rete di pubblici servizi come quelle dell’illuminazione, integrate a sistemi di sensori e di telecomunicazioni, possano far conseguire ai Comuni un miglioramento dell’efficienza nell’erogazione dei servizi stessi.
“Attraverso questa collaborazione e altre che avvieremo in futuro – ha continuato Chiamparino – vogliamo analizzare le tipologie di approccio alla realizzazione delle “città intelligenti” in base alle differenti caratteristiche dei Comuni, alla loro dotazione infrastrutturale e agli assetti gestionali adottati, al fine di offrire a tutti i nostri associati un modello chiaro composto da una serie di servizi-base di cui promuovere la diffusione su vasta scala, finalizzati ad un loro inserimento nella programmazione comunale”.
D’altra parte che le città intelligenti rappresentino per l’Assocazione un investimento irrinunciabile per territorio italiano non è una novità. Lo ha ricordato anche il vicepresidente dell’Anci, Filippo Bernocchi all’apertura dei lavori della terza giornata dell’assemblea annuale dell’Anci. La ricetta di Bernocchi è di “investire sulle città intelligenti mettendo a sistema il territorio sfruttando l’enorme potenzialità delle energie rinnovabili e l’efficientamento energetico”. “I comuni – ha ricordato il vicepresidente dell’Associazione – sono impegnati in prima fila su Kyoto, sulle rinnovabili e nel patto dei sindaci, tutte iniziative che muovono l’economia del territorio. I problemi però ci sono primo fra tutti i vincoli del patto di stabilità che ostacola settori importanti come questo. Come Anci abbiamo fatto le nostre richieste ma devo dire che né questo né il governo precedente ci sono stati d’aiuto”.

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