Rinnovabili

SMA Italia: la scommessa sulla qualità

Ha fornito gli inverter per la realizzazione del più grande impianto fotovoltaico d’Italia a Montalto di Castro ed è diventata, in meno di trent’anni, leader mondiale nel campo della produzione e istallazione di inverter. Si tratta di SMA, l’azienda che ha puntato sui continui investimenti in ricerca e sviluppo, con un occhio sempre attento alle esigenze del mercato. Abbiamo chiesto a Valerio Natalizia, direttore generale di SMA Solar Techonology Italia, di tracciare un bilancio di tutte le attività svolte dalla casa madre e dalla filiale italiana per analizzare il modello di sviluppo che ha portato questa società a occupare settori sempre più importanti del mercato nazionale e internazionale.

*_Lavinia Carli:_ Ingegner Natalizia sappiamo che il gruppo SMA è leader mondiale nel settore degli inverter fotovoltaici, con una presenza in quattro continenti, 13 filiali estere, una quotazione in borsa e circa 4.500 dipendenti. Numeri che confermano il grande lavoro che è stato fatto dal lontano 1981…*
*_Valerio Natalizia:_* Sì, sono numeri che dimostrano la crescita notevole del gruppo soprattutto negli ultimi anni. Da quando l’azienda è nata sono cambiate tantissime cose. SMA è stata costituita nel 1981 grazie all’idea di tre giovani ingegneri neolaureati che, attraverso la collaborazione di un professore dell’università di Kassel, hanno iniziato a studiare dei sistemi per la fornitura di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili. Ai tempi era ancora un nucleo di piccolissime dimensioni e si ragionava, diciamo così, su prototipi piuttosto che su sistemi realizzabili su scala industriale come viene fatto attualmente. Negli ultimi anni, invece, l’azienda si è concentrata su fotovoltaico mentre prima c’erano altre divisioni. Ad esempio nel passato era attiva una divisione _Tecnologia Ferroviaria_ o un’altra che sviluppava _Sistemi Energetici Innovativi._ Poi, da quando si è quotata in borsa, l’azienda ha esternalizzato alcune attività, sempre di proprietà del gruppo ma non all’interno di SMA Solar Techonology, e ha deciso di concentrarsi al 100% solo sul fotovoltaico. Questo è stato possibile anche grazie ai programmi di incentivazione che si sono sviluppati nei vari continenti, e noi abbiamo, se così si può dire, “occupato” alcuni mercati nel momento in cui abbiamo visto delle potenzialità di crescita e di sviluppo, creando delle filiali che garantissero tutto il supporto necessario direttamente a livello locale.

*_L.C.:_ Qual è il modello di sviluppo che SMA ha seguito nella costituzione delle diverse filiali?*
*_V.N.:_* SMA non ha voluto pensare a realizzare filiali solo commerciali ma delle vere e proprie divisioni che, eccezion fatta per la parte produttiva, potessero avere tutti i dipartimenti e tutte le competenze necessarie per dare lo stesso servizio all’utente finale. Da una parte c’è un grandissimo lavoro che è stato fatto e che continua ad essere portato avanti oggi nella ricerca e nello sviluppo, puntando a raggiungere livelli qualitativi sempre crescenti in termini di prodotti e affidabilità. Dall’altra parte abbiamo investito nelle risorse umane, cercando di trovare, anche nelle filiali, persone che potessero sposare questa nostra filosofia. Tutto questo ci ha consentito di diventare leader, a livello mondiale, nel settore degli inverter fotovoltaici.

*_L.C.:_ Parlando proprio del vostro “capitale umano”, il personale che lavora nelle diverse filiali, mi ha incuriosito molto un premio che avete ottenuto per essere stati tra “i migliori datori di lavoro a livello europeo”. Mi spiega meglio che cosa significa?*
*_V.N.:_* Questo premio, il _Great Place to Work®,_ in realtà, negli anni ci è stato assegnato diverse volte e, nell’ultima edizione, siamo arrivati secondi a livello tedesco, con aziende “concorrenti” di tutto rilievo (al primo posto la 3M e al terzo posto la Microsoft). A livello europeo abbiamo invece ottenuto il terzo posto nella categoria delle aziende con oltre 500 dipendenti. Questo premio è un riconoscimento che viene assegnato per il lavoro fatto in termini di gestione del personale e, in generale, di ambiente lavorativo all’interno del quale si svolge l’attività professionale. L’Istituto – il _Great Place to Work® Institut_ – che ha intervistato più di 1300 dipendenti di oltre 17 Paesi, non fa altro che studiare dei benchmark basati su parametri di valutazione che possono essere, ad esempio, la credibilità dell’azienda e del personale, l’equità del management, l’identificazione nei valori dell’azienda e lo spirito di squadra dei collaboratori. Per noi è un riconoscimento molto importante perché quello che SMA ha cercato di fare e che cerca di fare ancora oggi è mantenere gli stessi valori e la stessa cultura anche se, in un anno, si assumono mille o più persone nuove e tutto questo ci consente anche di avere un bassissimo turnover del personale. Su questo obiettivo continuiamo a concentrarci anche per il futuro, perché quello che vogliamo è mantenere immutato questo spirito all’interno dell’azienda.

*_L.C.:_ Un’attenzione alla qualità dell’ambiente di lavoro che però è stata associata anche agli investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo. Di recente lei ha sottolineato proprio come la vostra azienda investa ogni anno in questi settori circa il 10% del suo fatturato…*
*_V.N.:_* Sicuramente è così anche se, in realtà, il valore del 10% va riferito in particolare agli anni passati. Per il 2010, ad esempio, l’azienda ha stanziato una cifra intorno agli 80 milioni di euro che, se paragonato al fatturato del 2009, sarebbe un po’ meno del 10%. C’è, a questo proposito, da considerare anche l’influenza delle difficili condizioni economiche generali che fortunatamente, nel nostro caso, non hanno determinato grandi conseguenze dal momento che i risultati del primo semestre 2010 ci hanno confermato, ancora una volta, una crescita notevole. Questo ci ha consentito di non risentire quasi per niente degli effetti della congiuntura economico-finanziaria non particolarmente favorevole a livello mondiale. L’azienda continua a fare degli investimenti con capitale proprio e anche i settori di ricerca e sviluppo che, fino ad ora sono stati alcuni dei nostri fiori all’occhiello, continuano ad avere un’attenzione particolare.

*_L.C.:_ Insieme a SunPower avete realizzato il parco fotovoltaico più grande d’Italia a Montalto di Castro che, una volta completato, potrebbe diventare uno dei più grandi d’Europa. Quali sono gli aspetti più innovativi che ha apportato SMA all’impianto?*
*_V.N.:_* In quest’ “impianto”:https://www.rinnovabili.it/montalto-ora-il-parco-solare-vola-sul-tetto-deuropa595582 sono stati utilizzati degli inverter centralizzati che hanno rendimenti notevoli con un’efficienza massima che è la più alta attualmente disponibile sul mercato. Queste macchine non solo hanno valori di picco, in termini di efficienza, tanto alti ma funzionano anche a temperature elevate e riescono a dare un rendimento complessivo dell’impianto considerevole. Se colleghiamo questo al fatto che nel parco di Montalto vengono utilizzati dei moduli fotovoltaici SunPower che hanno un’efficienza elevatissima, l’insieme di queste componenti rende molto competitive le performance di tutto il parco. Senza contare che i tecnici della SunRay hanno confermato che l’impianto ha già superato le stime di produzione ipotizzate in partenza.

*_L.C.:_ La collaborazione con SunPower prosegue o potrà proseguire anche per altri progetti nel futuro?*
*_V.N.:_* Con SunPower c’è un accordo a livello mondiale che dura da un po’ di tempo e le ultime esperienze hanno rafforzato questa collaborazione. Il livello di intesa professionale che si è creato ci ha visto lavorare in maniera ottimale, anche con tutte le complessità che un impianto di queste dimensioni può comportare, riuscendo a superare le criticità nelle varie fasi operative. Oltre all’impianto di Montalto continuiamo a collaborare su altri progetti e non vediamo l’ora di allargare ulteriormente questa collaborazione.

*_L.C.:_ Quello del fotovoltaico italiano è stato, e per certi versi continua ad essere, un settore molto florido. Il nuovo Conto Energia ha però ridimensionato gli incentivi, determinando qualche perplessità. Secondo lei come reagirà il mercato?*
*_V.N.:_* Il mio parere personale sul nuovo Conto Energia è positivo. Il mercato ha davanti a sé altri tre anni di forte crescita. A livello mondiale credo che rimarremo il Paese con le tariffe più alte e probabilmente vedremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni molte aziende straniere affacciarsi sul mercato italiano. Io mi auguro che, grazie a questo programma di incentivazione, nascano anche molte aziende italiane, ma comunque sono fiducioso sull’andamento positivo del mercato in Italia.

*_L.C.:_ Se è vero che, come diceva lei, questi tre anni sono assicurati, quale potrebbe essere invece l’evoluzione del panorama italiano subito dopo?*
*_V.N.:_* Io sono nel settore dal 2003 e posso dire che in questi anni ho visto il verificarsi di grandi cambiamenti, a volte anche in tempi talmente repentini, che diventa difficile fare questo tipo di analisi. Come gruppo abbiamo deciso di investire in Italia, ci stiamo strutturando in maniera molto forte e quindi continuiamo a credere nel mercato italiano e non vediamo la possibilità di un’inversione di tendenza. Nel 2006 abbiamo fondato la filiale italiana, siamo più di quaranta persone e stiamo continuando ad assumere. Siamo certi che quindi, anche dopo questi tre anni, ci sarà la possibilità di una ulteriore crescita. Cercheremo di contribuire fornendo al mercato continui miglioramenti, perché molto spesso ci fermiamo a vedere magari solo le tariffe del nuovo Conto Energia o il limite in termini di MW da istallare e invece bisognerebbe concentrarsi su tanti altri aspetti che andrebbero migliorati. Parlo ad esempio delle procedure autorizzative e di alcuni aspetti tecnici come la sigillatura degli impianti o il collegamento alla rete. Ci sono molte questioni su cui si dovrà lavorare per offrire ulteriori vantaggi a chi decide in investire nel fotovoltaico. Su questo credo che sia importante che si concentri l’attenzione degli attori principali del mercato e quindi anche la nostra.

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