Duro attacco alla Regione Siciliana di Salvatore Moncada, amministratore del gruppo Moncada Energy, sulla gestione delle autorizzazioni per lo sviluppo e gli investimenti delle energie rinnovabili nell’isola.
Moncada ha di recente presentato un esposto alla Procura di Palermo dove evidenzia il danno che si sta arrecando non tanto alla propria azienda, quanto all’intera economia della provincia agrigentina e alla Sicilia.
Moncada ha ricordato che ”il suo gruppo, uno dei principali operatori italiani del settore delle energie rinnovabili con 200 dipendenti e un piano industriale avviato per 4 miliardi di euro, sta investendo nella sola provincia di Agrigento 380 milioni di euro di fondi privati, tanto quanto la Regione Veneto ha stanziato per fronteggiare la crisi economica. Eppure la Regione siciliana, ed espressamente l’assessorato al Territorio, da anni non rilascia o nega le autorizzazioni a 15 nuovi progetti del gruppo, in violazione di norme e persino disattendendo di applicare sentenze del Tar che impongono da un anno il rilascio del parere”.
Moncada, inoltre, segnala che ”gli ultimi pareri, negativi o non espressi, faranno saltare 200 milioni di euro di investimenti nell’anno in corso. Cio’ mentre lo stesso assessorato ha con diverso atteggiamento autorizzato numerosi impianti, spesso non realizzati o oggetto di speculazioni, che sono in atto all’attenzione dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Trapani sugli interessi della mafia nell’energia eolica in Sicilia”.
Moncada, che ha chiesto ai tre assessori regionali di Agrigento e ai sindaci della provincia ”quanto meno di indignarsi, se non ritengono di intervenire contro questo scandalo”, ha fornito un esempio recentissimo, sottolineando che ”mentre la Giunta regionale, nell’esitare il nuovo Piano energetico, aveva deciso di bloccare l’attivita’ delle nuove autorizzazioni di impianti eolici in attesa della sua definitiva entrata in vigore, proprio ieri gli uffici hanno espresso parere negativo al progetto di Moncada per un secondo parco eolico in territorio di Naro (dove gia’ funziona una fattoria eolica con la piena approvazione del Comune e anche degli ambientalisti) sostenendo, in sintesi, due cose: che la rete elettrica di trasmissione ad alta tensione gestita da Terna non puo’ reggere nuovi carichi, e che l’impianto potrebbe disturbare gli uccelli”.
Moncada haquindi mostrato oggi una lettera di Terna, datata 27 febbraio 2009, indirizzata al gruppo Moncada, al Presidente della Regione e agli assessori al Territorio e all’Industria, nella quale si legge: ”In nessuna parte del territorio nazionale, cosi’ come in Sicilia e in Sardegna, esistono a causa della Rete di trasmissione nazionale limitazioni alla connessione di nuovi impianti eolici. Terna, in qualita’ di gestore della Rete, ha l’obbligo di connettere alla rete tutti i soggetti che ne facciano richiesta; infatti Terna fornisce, per ogni richiesta di connessione, una soluzione tecnica minima generale che prevede la modalita’ di connessione dell’impianto alla rete, assicurando la priorita’ di dispacciamento degli impianti a fonte rinnovabile e comunque in conformita’ con le indicazioni contenute nelle delibere dell’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas e coerentemente agli obiettivi del Paese riguardo allo sviluppo delle fonti rinnovabili”.
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