Tra qualche giorno il presidente della Regione Sicilia dovrebbe partecipare alla conferenza del professore Jeremy Rifkin che illustrerà la sua filosofia di sviluppo eco-compatibile di impiego delle energie rinnovabili e di efficienza energtica. Eppure sembra che la sensiblità ambientale della Regione non sia così affinata. Infatti cè da registrare un pesante attacco alle istituzioni regionali di Salvatore Moncada, amministratore del gruppo “Moncada Energy”, in merito alla gestione delle autorizzazioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili nell’isola.
Moncada di recente ha addirittura presentato un esposto alla Procura di Palermo in cui si illustra il danno arrecato, non tanto alla propria azienda, quanto all’economia dell’agrigentino e alla Sicilia.
“Il nostro gruppo, uno dei principali operatori italiani del settore delle energie rinnovabili con 200 dipendenti e un piano industriale avviato per 4 miliardi di euro – ribadisce Moncada – sta investendo nella sola provincia di Agrigento 380 milioni di euro di fondi privati, tanto quanto la Regione Veneto ha stanziato per fronteggiare la crisi economica. Eppure l’assessorato al Territorio della Regione, da anni non rilascia o nega le autorizzazioni a quindici nuovi progetti del gruppo, in violazione – precisa ancora Moncada – di norme e persino disattendendo di applicare sentenze del Tar che impongono da un anno il rilascio del parere”.
E così “gli ultimi pareri, negativi o non espressi, faranno saltare 200 milioni di euro di investimenti nell’anno in corso. Cio’ mentre lo stesso assessorato ha con diverso atteggiamento autorizzato numerosi impianti, spesso non realizzati o oggetto di speculazioni, che sono in atto all’attenzione dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Trapani sugli interessi della mafia nell’energia eolica in Sicilia”.
Moncada, si è poi appellato ai tre assessori regionali di Agrigento e ai sindaci della provincia, chiedendo “quanto meno di indignarsi, se non ritengono di intervenire contro questo scandalo”.
“Mentre la Giunta regionale, nell’esitare il nuovo Piano energetico, aveva deciso di bloccare l’attività delle nuove autorizzazioni di impianti eolici in attesa della sua definitiva entrata in vigore, proprio ieri gli uffici hanno espresso parere negativo al progetto di Moncada per un secondo parco eolico in territorio di Naro (dove già funziona una fattoria eolica con la piena approvazione del Comune e anche degli ambientalisti) sostenendo, in sintesi, due cose: che la rete elettrica di trasmissione ad alta tensione gestita da Terna non puo’ reggere nuovi carichi, e che l’impianto potrebbe disturbare gli uccelli”.
Terna, con una lettera datata 27 febbraio 2009, indirizzata al gruppo Moncada, al Presidente della Regione e agli assessori al Territorio e all’Industria, smentisce tutto.
“In nessuna parte del territorio nazionale, così come in Sicilia e in Sardegna, esistono a causa della Rete di trasmissione nazionale limitazioni alla connessione di nuovi impianti eolici. Terna, in qualità di gestore della Rete, ha l’obbligo di connettere alla rete tutti i soggetti che ne facciano richiesta; infatti Terna fornisce, per ogni richiesta di connessione, una soluzione tecnica minima generale che prevede la modalità di connessione dell’impianto alla rete, assicurando la priorità di dispacciamento degli impianti a fonte rinnovabile e comunque in conformitaàcon le indicazioni contenute nelle delibere dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e coerentemente agli obiettivi del Paese riguardo allo sviluppo delle fonti rinnovabili”.