Rinnovabili

Sicilia apre a nucleare e rilancia tributo ambientale

“La Sicilia e’ disponibile a potenziare le fonti di energia alternativa, anche il nucleare, ma le grandi compagnie devono capire che non siamo piu’ disponibili ad accettare la colonizzazione della Sicilia, la devastazione del territorio in cambio di un ‘regalo’ di 50 assunzioni. Finora e’ mancata la simmetricita’ fra lo sviluppo delle aziende e dei loro profitti e lo sviluppo dei territori locali”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio della Regione siciliana, Michele Cimino, intervenuto al convegno dei Giovani di Confindustria conclusosi oggi a Capri. Cimino, in particolare, si e’ soffermato sull’esempio di Porto Empedocle “Vi sono le Cementerie siciliane del gruppo Italcementi, vi e’ la vecchia centrale Enel, si vuole costruire il rigassificatore. Ma queste aziende hanno mai investito nelle nostre universita’, hanno creato centri di ricerca, hanno favorito la formazione dei giovani, hanno costruito infrastrutture per il territorio? Li incontrero’ al piu’ presto per conoscere come vogliono programmare lo sviluppo dei territori attorno ai progetti che ci hanno presentato rispetto alle esigenze di crescita dell’Isola, e come pensano di sostenere dei seri accordi per le infrastrutture”. Ha concluso Cimino: “Non abbiamo mai rinunciato a una legge che introduca un “tributo ambientale” per chi inquina, da usare per il risanamento del territorio. Stiamo studiando un testo che riesca a superare le osservazioni mosse a suo tempo dall’Unione europea alla cosiddetta “tassa sul tubo” relativa ai metanodotti transnazionali che attraversano la Sicilia”.

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