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Siamo nati per camminare: facciamo respirare Bologna

“Care mamme e cari papà, ciò che si impara da piccoli non si scorda più. Insegnare ai nostri figli a camminare significa fare qualcosa di importante per il loro futuro”. Inizia così una lettera aperta che viene inviata ai genitori dei bambini che vivono a Bologna da parte del Centro Antartide, Infea Emilia-Romagna, da un gruppo di genitori della scuola Grosso, dal Comune di Bologna e dall’Azienda Usl per invitarli a ‘usare di più i piedi’, sperimentando o intensificando un’opzione di mobilità sostenibile che è sinonimo di salute, socializzazione, responsabilità. In alternativa all’abuso dell’automobile nei percorsi casa-scuola, con conseguenze sulla qualità dell’aria e sul livello di congestione delle strade urbane.
L’iniziativa avviene in gemellaggio con Milano, dove a promuoverla sono i Genitori Antismog.
“Camminare è un’abitudine salutare e piacevole — prosegue la lettera — che consuma energia umana rinnovabile, non inquina e non fa rumore. Mentre si cammina, si pensa e si chiacchiera, si rispetta l’ambiente e chi lo abita, si imparano le regole per vivere con più sicurezza la strada, si allenano i muscoli e si sperimenta un grande senso di libertà e, un passo dopo l’altro, si costruisce una città migliore”.

“Muoversi a piedi a Bologna non sempre è facile — ammettono i promotori. L’inquinamento, la pericolosità del traffico, il rumore sono fattori che scoraggiano questa scelta. Eppure troppo spesso dimentichiamo che l’aria che respiriamo, l’insicurezza stradale, la congestione, l’inquinamento acustico della città sono diretta conseguenza del mezzo che scegliamo per muoverci. Ridurre l’uso delle automobili nei percorsi casa-scuola laddove possibile, a favore dei piedi (ma anche della bicicletta) è il primo indispensabile passo per far crescere i nostri figli in un ambiente più vivibile e soprattutto più sano”.
Pure utopie? A dimostrare che si può cambiare le proprie abitudini sono proprio i genitori della scuola elementare Grosso, che hanno dato vita al progetto “Affacciati alla finestra” che con l’aiuto degli insegnanti e dei commercianti della zona Arcoveggio consente ai bambini di quarta e quinta di andare a scuola a piedi. Le famiglie fanno conoscere ai figli il percorso e li accompagnano al punto di raccolta all’orario stabilito perché si possa partire tutti insieme. In ognuno dei tre punti di raccolta è presente un adulto. I negozi dislocati lungo il percorso vigilano durante il passaggio degli alunni e li aiutano nei punti più critici. Attualmente vanno a scuola con questo progetto 43 alunni su 225.
Ogni gruppo è guidato da un alunno capogruppo fornito di paletta. Tutti indossano il cappellino con la scritta “Non stirarci” e si spostano insieme per essere ben visibili.
L’augurio che chiude la lettera è “di tanti passi in più per andare a scuola. Per vivere in modo diverso la città”.