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Settembre a New York: Ban Ki-moon vuole un serio impegno

(Rinnovabili.it) – Appuntamento per capi di stato e di governo del pianeta il 22 settembre a New York.
Ospite, l’Onu e più precisamente Ban Ki-moon che come responsabile delle Nazioni Unite ha indetto questo “Vertice dei sui Cambiamenti Climatici”.
E’ un vero e proprio appello del Segretario Generale che considera questa occasione l’ultima prima della fatidica Conferenza di Copenahagen a dicembre e dopo i vari fallimmentari di convegni, meeting, riunioni e conferenze tenutesi nel corso dell’anno un po’ in tutto il mondo.
Così a New York dovrebbero esserci quelli che possono, quelli che decidono e in grado di prendere impegni per il proprio Paese. Questa è una faccia della medaglia. L’altra però é che sono i capi di quegli esecutivi che spesso, soprattutto in questa crisi economica, sono condizionati dalle lobby industriali, interne e internazionali, che non vedono di buon occhio il fatto di sostenere, di questi tempi, spese per combattere contro il riscaldamento globale o il cambiamento climatico.
L’appello di Ban Ki-moon è perché tutti i leader “assumano i loro impegni e diano istruzioni chiare ai loro negoziatori, per questo incontro senza precedenti”.
Il Segretario Generale chiede tre cose.
Primo. Decisioni concrete che consentano di tagliare le emissioni di gas serra del 25–40%, (vedi indicazioni Ipcc).
Secondo. Attivare risorse per aiutare i Paesi più poveri ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
Terzo. Giungere ad un accordo sul clima condiviso da tutti a Copenaghen.
E lo ha fatto inviando qualche giorno fa’ una lettera ai leader del G8, in vista prossimo incontro (7–8 luglio, L’Aquila), in cui chiede che i cambiamenti climatici e lo sviluppo siano le priorità dell’agenda del Vertice. Riguardo agli aiuti all’Africa ha ribadito che sono ancora 20 miliardi di $ al di sotto degli obiettivi del Vertice di Gleneagles del 2005.
Questo meeting che è convocato appena due mesi prima di Copenahgen, nell’intento di salvare in extremis una situazione che vede i Paesi poco o affatto concordi sulle misure da adottare dopo il 2012 e soprattutto su quanto debbano pesare economicamente queste misure e su come dovranno esserne ripartiti i costi.
L’incontro si svolgerà alla vigilia del dibattito di alto livello dell’Assemblea Generale dell’Onu.

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