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Senato: ok incentivi anche a impianti fv non connessi entro il 2010

(Rinnovabili.it) – Misure urgenti per la sicurezza e l’approvvigionamento energetico delle Isole Maggiori. Questo il contenuto del Decreto legge che è stato approvato in questi giorni con voto bipartisan al Senato italiano e che prevede elettricità meno cara, nei prossimi tre anni, per le grandi aziende energivore di Sicilia e Sardegna. Il provvedimento è conosciuto anche come “salva Alcoa”, in quanto lo stabilimento sardo della multinazionale americana dell’alluminio, a rischio di chiusura per i costi troppo alti dell’energia, è tra coloro che beneficerebbero del servizio di interrompibilità che consente di mantenere in equilibrio il rapporto tra produzione di energia e consumi. All’interno del decreto è stato inserito anche un “emendamento”:https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=459198&idoggetto=557729 presentato dai senatori del Pd Bubbico, Mercatali, Legnini e altri, in merito all’acceso al Conto Energia per i soggetti che realizzano un impianto fotovoltaico entro la fine del 2010. La modifica approvata stabilisce che: “Le tariffe incentivanti […] sono riconosciute a tutti i soggetti che, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 5 del decreto del ministero dello sviluppo economico del 19 febbraio 2007, abbiano concluso, entro il 31 dicembre 2010, l’installazione dell’impianto fotovoltaico ed abbiano inviato la richiesta di connessione dell’impianto di produzione entro l’ultima data utile affinché la connessione sia realizzata, nel rispetto della normativa vigente, entro il 31 dicembre 2010”.
In altri termini tutti coloro che hanno costruito o costruiranno impianti entro la suddetta data avranno diritto d’accedere agli incentivi anche nel caso non risulti realizzato l’allaccio alla rete.
“Finalmente, dopo mesi di colpevole inerzia da parte del governo ‘dei fatti’, il PD è riuscito oggi a rassicurare tutti quei cittadini, imprenditori e imprese che avevano deciso di costruire impianti fotovoltaici rispettosi dell’ambiente e che rischiavano di vedere sospesi gli incentivi previsti a loro favore”, si legge in una nota stampa in cui i senatori del Pd spiegano l’emendamento. “Ora le imprese che hanno fatto questi investimenti hanno finalmente la certezza di ottenere gli incentivi, così come le banche possono contare su una misura legislativa che, nero su bianco, stabilisce quali soggetti abbiano i requisiti per accedere ai benefici. Un bel risultato se si considera che essi riguardano imprese all’avanguardia e che sul piano industriale esprimono una crescente domanda d’innovazione”.

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