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Se i tagli alla CO2 sono chiesti dal business

(Rinnovabili.it) – L’Unione Europea rimane nell’incertezza e le grandi compagnie si fanno avanti. Dopo “la sollecitazione ricevuta dal comitato Ambiente dell’Europarlamento”:https://www.rinnovabili.it/co2-da-strasburgo-il-passo-avanti-verso-un-taglio-del-30-404298 anche il mondo del business chiede all’Unione Europea di alzare il tiro sul proprio impegno climatico. Un *gruppo di 72 aziende*, tra cui grandi nomi come Coca-Cola e Google, hanno deciso di unire le forza firmando una “dichiarazione”:https://assets.wwf.org.uk/downloads/business_declaration__june_2011_.pdf che chiede a Bruxelles di estendere il target 2020 dei tagli di CO2 al 30 percento, rispetto all’attuale 20%.
Un obiettivo che, sono convinti le società, potrebbe *ridurre il costo delle importazioni di petrolio e di gas* di 45,5 miliardi di euro in un decennio, spronando gli investimenti nell’energia rinnovabile e nell’innovazione, migliorando la sicurezza energetica e assicurando nuovi posti di lavoro.
Le società in questione rappresentano una vasta gamma di settori e comprendono fornitori energia, come la britannica Centrica e la danese DONG Energy, e la grande distribuzione, come ASDA, Carrefour e IKEA. I 72 firmatari insieme rappresentano oltre 3,8 milioni di dipendenti e fatturato annuo di oltre mille miliardi di euro. “La dichiarazione – spiega il WWF, tra i coordinatori dell’iniziativa – arriva poco prima della riunione Consiglio sull’Ambiente, il prossimo 21 giugno, e del voto del Parlamento europeo su un nuovo obiettivo climatico il 23 giugno. Speriamo che i politici ascoltino la voce del lungimirante mondo degli affari, e tengano conto dei benefici ottenibili”.

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