Rinnovabili

Scajola: tra venti o trent’anni il mix energetico ottimale

Secondo il ministro dello Sviluppo economico si può ridurre la spesa per la bolletta energetica raggiungendo un mix di 25% energia rinnovabile, 25% di nucleare e 50% di combustibili fossili (gas, carbone pulito e petrolio). Questa almeno è l’opinione di Claudio Scajola, secondo la quale, si potrà arrivare a questo equilibrio tra 20-30 anni. Come arrivarci e con quali sistemi è il problema.
In un’intervista al settimanale “Panorama” il ministro giudica l’attuale mix italiano troppo sbilanciato sulle fonti fossili, soprattutto sul gas naturale, settore che dipende ancora enormemente dall’importazione, conseguenza delle scelte che hanno privilegiato il ricorso al gas, escludendo l’energia nucleare. Per ovviare a ciò, secondo l’opinione del ministro, è importante che nel Piano triennale per lo sviluppo, siano state inserite le norme, che entro il giugno 2009, permetteranno anche all’Italia di dotarsi di una “Strategia energetica nazionale”, con il ritorno al nucleare, la promozione delle fonti rinnovabili, l’accelerazione delle infrastrutture energetiche, la diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento.
Intanto ad oggi la situzione nel nostro paese dovrebbe essere la seguente: il 42% del fabbisogno energetico è assicurato dal petrolio, il 36% dal gas, il 9% da combustibili solidi, il 5,2% da importazioni di elettricità, il 7,3% da fonti rinnovabili (fonte Ministero dello Sviluppo).

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