Il ministro dello Sviluppo Economico esorta a ripensare il mix di produzione “perché dipendiamo troppo dall'estero e troppo dal gas naturale”
(Rinnovabili.it) – “Gli obblighi previsti dal pacchetto “clima-energia” per la riduzione delle emissioni di gas serra, per la promozione dell’efficienza energetica e di nuove soluzioni tecnologiche ecocompatibili chiamano il nostro Paese ad un intenso sforzo di riorganizzazione, innovazione e razionalizzazione del settore energetico e dell’intero sistema produttivo”. Lo afferma nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’Unione Petrolifera il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ribadendo il concetto che nonostante la lotta al cambiamento climatico comporti ingenti investimenti possa nel contempo trasformarsi in una preziosa occasione di sviluppo. A patto ovviamente che si sappiano cogliere “le nuove opportunità offerte dalla green economy, rafforzando la qualità dei nostri prodotti, la sostenibilità dei processi produttivi e la presenza delle nostre imprese nei settori delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’energia nucleare, delle tecnologie per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica”.
Il ministro ha ricordato come la produzione elettrica del Belpaese debba ricorrere ancora per oltre l’85% alle fonti estere, una dipendenza si traduce in un costo dell’energia superiore del 30% alla media dei principali concorrenti europei.
“Per fronteggiare questa situazione – ha dichiarato Scajola – intendiamo potenziare soprattutto gli strumenti per l’uso efficiente e il risparmio dell’energia, che hanno effetti anticiclici immediati, particolarmente preziosi nell’attuale congiuntura”.
Cautela invece sul fronte biofuel: “Per i biocarburanti abbiamo condiviso a Bruxelles i diffusi timori sulla reale possibilità di raggiungere l’obiettivo europeo del 10% – anche in considerazione del potenziale impatto che avrebbe sul mercato alimentare e agroindustriale – ottenendo nella direttiva in via di emanazione la previsione di idonee verifiche di sostenibilità ambientale e sociale”.