(Rinnovabili.it) – Si è aperta questa mattina alle nove in Svezia, Presidenza di turno dell’Unione Europea, la riunione informale dei ministri dell’Energia dei 27. All’ordine del giorno una questione fondamentale: l’efficienza energetica come componente irrinunciabile di un’economia un’economia più verde ed ecologicamente sostenibile e strumento chiave nella politica di taglio delle emissioni, da trattare attraverso il confronto di best practies ed esperienze già applicate.
Nabuko Tanaka direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia ha ricordato come proprio ad essa si affidi nelle previsioni il 54% di riduzione della CO2 e di come rappresenti il modo economicamente più conveniente per raggiungere obiettivi importanti.
Il parere degli esperti, come Sven Werner professore alla Halmstad University, confermerebbe che nell’attuale situazione il costo da sostenere per risparmiare un’unità di energia è fino a cinque volte inferiore quello impiegato per produrre un’uguale unità energetica.
La discussione si è focalizzata soprattutto sull’annunciata revisione da parte della Commissione Europea Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica anche grazie agli aggiornamenti forniti direttamente dal commissario per l’Energia Andris Piebalgs ed è stata ben accolta dai 27, seppur con alcune precisazioni.
Per Claudio Scajola: “La revisione del Piano di Azione per l’Efficienza Energetica è benvenuta e condividiamo le proposte della Presidenza con alcune riserve. In primo luogo notiamo che i livelli di efficienza energetica degli Stati Membri sono fra di loro molto diversi. Se misuriamo l’efficienza energetica come rapporto di domanda di energia e prodotto interno lordo i paesi più virtuosi sono quasi dieci volte migliori dei paesi meno efficienti. Pertanto vi è la necessità di riequilibrare i sistemi energetici dei singoli paesi. Gli obiettivi dovrebbero essere definiti in modo differenziato entro un quadro armonizzato europeo”.
“In secondo luogo – prosegue il ministro – occorre più informazione: riteniamo che l’introduzione di indicatori settoriali di efficienza possa aiutare. Anche gli strumenti che i diversi paesi adottano nei diversi settori per promuovere l’efficienza energetica dovrebbero essere tra di loro coordinati al fine di evitare comportamenti anticompetitivi”.
“Da ultimo, – conclude Scajola – l’Italia chiede che nella revisione del Piano d’Azione sia posta l’attenzione oltre che sul settore civile e sull’energia elettrica anche sui trasporti e sull’industria”.