Rinnovabili

Scajola: anche Berlusconi spegne la luce

Il ministro Scajola ha spiegato oggi che “sono finiti i tempi delle cicale che cantano ‘O sole mio. Dobbiamo tornare a fare le formiche”. L’intenzione del ministro, intervistato dal settimanale “A”, è di informarci che serve subito evitare gli sprechi. E racconta: “Mi ricordo del primo frigorifero entrato in casa mia, quando ero bambino. Ovvio che fosse meglio della vecchia ghiacciaia, come la luce elettrica è meglio della candela”.
“Pero’ – continua il ministro – non c’è motivo di usare lampadine che generano più calore che luce. Spesso teniamo l’aria condizionata troppo forte o il riscaldamento al massimo, tanto che dobbiamo aprire le finestre in pieno inverno. Silvio Berlusconi non è certamente tirchio, però spegne regolarmente la luce quando esce da una stanza. Mi è capitato – assicura Scajola – di vederlo tornare sui suoi passi, a palazzo Chigi, se si accorgeva che in un ufficio vuoto era rimasta accesa. Questa non è avarizia, è parsimonia. Significa non sprecare”.
Poi il ministro spiega perché è arrivato il momento di tornare a puntare sull’energia nucleare, sicuro di avere il consenso della maggioranza degli italiani: “La Francia conta per l’80% sull’energia nucleare, mentre noi dipendiamo per l’85% ancora da gas e petrolio. Anche la gente lo ha capito – si dice convinto il ministro – dimostrando di essere più avanti del palazzo: il nucleare è sicuro”. La strategia del governo procederà su due binari paralleli: uno europeo e uno nazionale. “La politica energetica comunitaria sta facendo passi avanti molto significativi e – precisa Scajola – stiamo già ragionando sull’individuazione dei siti per la conservazione delle scorie”.

Exit mobile version