Il presidente francese propone l’introduzione di un'eco-tassazione sulle importazioni da paesi con norme ambientali meno severe rispetto alla Francia
“Se la situazione peggiora, noi dovremo fare di più”, con questa frase il presidente francese Nicolas Sarkozy ha presentato alla stampa, nel corso di una riunione pubblica a Saint-Quentin, nel nord della Paese, nuove misure da adottare per sostenere l’economia nazionale e tutelare i posti di lavoro, nella prospettiva di un ulteriore aggravamento della crisi economica. A solleticare il premier sarebbe anche l’introduzione di una Carbon Tax sulle importazioni, che comporti un contributo finanziario alla protezione sociale della nazione facilitando la lotta al “dumping ambientale”. L’eco tassa in questione si applicherebbe a tutti i prodotti provenienti da Paesi che risultino non soggetti ai vincoli della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra o che comunque dimostrino standard ambientali al disotto di quelli francesi. “Ci sono Stati che non rispettano nessuna delle regole ambientali che noi imponiamo alle nostre imprese. Ebbene, queste società pagheranno, in quel momento, nel quadro dell’imposta che avremo”. Intanto continua il conto alla rovescia per l’entrata nel mercato parigino dell’E10, la miscela carburante contenente il 10 per cento di etanolo e il 90 per cento di benzina senza piombo, teoricamente compatibile con il 60% del parco auto esistente.