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Sardegna Co2.zero, il no al nucleare diventa impegno nelle green energy

(Rinnovabili.it) – Il 13 giugno, oltre ad essere la data attesa in cui si scopriranno gli esiti del referendum, sarà l’occasione per il Presidente della regione Sardegna, Ugo Cappellacci, di presentare l’impegno della sua isola a favore dell’ambiente, che si tradurrà nel progetto *Sardegna Co2.zero*. Con a disposizione 36 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo urbano la Sardegna dirà no al nucleare indipendentemente dall’esito dello spoglio delle schede proponendo un piano di sviluppo energetico che ha come obiettivo, in linea con quanto deciso dell’Ue, la produzione di almeno il 20% dell’energia da fonte alternativa entro il 2020 arrivando a toccare il 35% entro il 2030.

”Sviluppo tecnologico dell’energia solare e del fotovoltaico, ammodernamento e riconversione degli impianti industriali, creazione di un polo di chimica verde, investimenti nella formazione e una più diffusa cultura ecologica ed ecosostenibile – ha detto Cappellacci nel corso di una conferenza stampa – sono i cavalli di battaglia della svolta sarda, sancita anche dal risultato referendario sul nucleare con il 97 per cento dei votanti (il 60 per cento degli aventi diritto) che si è espresso a sfavore dell’atomo” riporta l’Adnkronos.
Tra gli obiettivi, tra l’altro, la realizzazione di un polo chimico verde a livello europeo attraverso la ristrutturazione dell’impianto di “Porto Torres”:https://www.rinnovabili.it/in-sardegna-il-piu-grande-polo-al-mondo-per-le-bioplastiche-404310 che verrà trasformato in un sito di produzione di bioplastiche e bio-lubrificanti.
Lunedì prossimo sarà anche l’occasione per la presentazione del progetto *“Smart city – Comuni in classe A”* che coinvolge le realtà territoriali nelle politiche energetiche grazie a nuovi fondi messi a disposizione.

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