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Sarà Glory ad aiutarci nella lotta al climate change?

(Rinnovabili.it) – Conto alla rovescia per Glory il satellite Nasa che verrà lanciato in orbita il prossimo 23 febbraio. Glory è l’ultimo di una lunga serie di satelliti, come Aura e Aqua, progettati per chiarire i meccanismi che collegano le condizioni e la fisica dell’atmosfera ai cambiamenti climatici; una formazione numerosa che, nel quadro del progetto *A-train Constellation* dal prossimo mese accrescerà le sue capacità d’osservazione e raccolta dati. Glory, infatti, attraverso sensori e monitor d’ultima generazione come _l’Aerosol PolarimetrySensor_ (Aps) e il _Total Irradiance Monitor_ (Tim), aiuterà a valutare l’influenza degli aerosol atmosferici sull’equilibrio energetico terrestre, se in grado di incidere o meno sull’alterazione del clima, a causa di fenomeni come la riflessione o l’assorbimento delle radiazioni solari.
“Glory aiuterà gli scienziati a risolvere uno delle più grandi incertezze nelle previsioni del cambiamento climatico individuati e dal Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ossia l’influenza dell’aerosol sul bilancio energetico del nostro pianeta”, ha dichiarato Michael Freilich, Direttore del Divisione Scientifica NASA. “Questa missione segna anche il lancio del primo satellite sotto la presidenza Obama”.
Originariamente confermato nel 2005, Glory è stato sviluppato da un team di ingegneri e scienziati di diverse nazionalità, mondo dell’industria e istituzioni accademiche. La sonda, che rimarrà in un’orbita fissa a 704 km di altitudine, raccoglierà dati per i prossimi tre anni, misurando la quantità degli aerosol presenti e dell’energia solare che colpisce la parte superiore dell’atmosfera terrestre.

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