E’ stato presentato a Sannazzaro de’ Burgondi (Pv) – alla presenza del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, dell’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, dell’assessore all’Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia Marcello Raimondi – il cantiere, realizzato dall’Eni, per la costruzione dell’impianto destinato alla prima applicazione, su scala industriale, della tecnologia EST (acronimo di “Eni Slurry Technology”) per la conversione dei residui petroliferi pesanti in prodotti pregiati.
A impianto avviato, e cioè a partire dal 2013, la Lombardia disporrà di una tra le più avanzate tecnologie petrolifere d’Europa, capace di trasformare i combustibili fossili concentrati in Venezuela e Congo in prodotti ad alto valore aggiunto.
RAFFINERIA BIANCA – Le terre della Lomellina pavese al confine con il comune di Sannazzaro de’ Burgondi ospiteranno – su una superficie di 50 ettari, confinante con la centrale Enipower e il deposito ex-Praoil – una raffineria bianca a basso impatto ambientale specializzata nella produzione di idrocarburi meno inquinanti. Qui – ha sottolineato Formigoni plaudendo al progetto – si lavorerà “per migliorare la qualità dei prodotti della raffinazione, massimizzare il potenziale produttivo dell’impianto e migliorare la sua compatibilità ambientale come certificato da tutti i soggetti istituzionali compresa Regione Lombardia”.
È il caso, ad esempio, del riutilizzo totale delle acque in modo da non incrementare il prelievo idrico. L’attenzione al rispetto ambientale del nuovo sito industriale sarà testimoniato anche dal suo inserimento paesaggistico con la realizzazione di un parco di 30 ettari e di un percorso ciclabile tra le antiche cascine della provincia pavese.
“Tutto questo è particolarmente importante per un’azienda come Eni – ha proseguito Formigoni – che fa impianti di grandi dimensioni: ridurre e minimizzare l’impatto sull’ambiente significa rispettare gli straordinari paesaggi che ci sono stati donati”. “Abbiamo fornito volentieri la nostra assistenza per questo progetto – ha sottolineato Raimondi – per quanto concerne la Valutazione di Impatto Ambientale, all’interno della Commissione VIA nazionale, perché da un lato siamo certi dell’importanza strategica di questa nuova tecnologia, e dall’altro volevamo garantire il massimo di tutela ambientale per questo territorio. Il risultato ci sembra buono”.