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Saglia: Tunisia strategica per l’importazione delle rinnovabili

(Rinnovabili.it) – Tra l’Italia e la Tunisia c’è un filo rosso che lega i due Paesi sulla questione energetica e che è pronto ora a rafforzare la sua trama. Nella collaborazione, nata nell’estate del 2008 per garantire vantaggi ‘energetici’ ad entrambe le nazioni entro il 2017, era stato annunciato a maggio di quest’anno il progetto di una centrale elettrica ibrida – fonti fossili e rinnovabili – da 1.200 MW; la capacità verrà poi divisa e 800 MW saranno messi a disposizione del mercato italiano attraverso un cavo sottomarino da 1000 MW che collegherà la Tunisia alla Sicilia. Un’iniziativa importante come ha ricordato oggi dalla Tunisia Solar International Conference il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Saglia. Intervenendo alla conferenza Saglia ha ribadito l’importanza strategica del paese africano “per l’importazione di energia da fonti rinnovabili. Con il programma solare tunisino sarà possibile raggiungere gli obiettivi vincolanti al 2020 della direttiva europea”. “Con il piano solare tunisino – continua il sottosegretario – sarà possibile importare in Italia dalla Tunisia, a partire dal 2018, 600 mila megawattora all’anno (circa 0,052 milioni di tonnellate di petrolio). Inoltre esso rappresenta il più avanzato programma di sviluppo di produzione da rinnovabili che permetterà ai paesi europei di utilizzare i meccanismi di flessibilità e alla Tunisia di arricchire il proprio mix energetico”. Il polo energetico e il relativo elettrodotto costituiscono dunque due punti nevralgici per i vantaggi energetici a cui mira la collaborazione. E se del bando di gara per l’assegnazione del progetto della centrale elettrica l’annuncio era stato dato dall’ex ministro Scajola, sempre a maggio, ancora nulla si sa della gara per l’elettrodotto, che Saglia assicura, però, sia sempre più vicina.

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