Sacchetti di carta usa&getta destinati al compostaggio riducendo la pressione sull’ambiente e proteggendo la salute dei cittadini
L’obiettivo della sperimentazione è stato quello di confermare non solo la biodegradabilità dei sacchetti di carta che ogni anno sono prodotti in Italia, ma anche la loro compostabilità, ovvero la loro capacità di diventare un ottimo concime per le piante, noto con il nome di ‘compost’. L’importanza della sperimentazione è notevole se si pensa che nel nostro Paese la produzione di sacchetti di carta ammonta a circa 850 milioni di unità; la conferma a supporto di tale studio arriva da grandi comuni, come Milano, che stanno avviando la sperimentazione sull’esempio dei piccoli centri. Pertanto, mentre le buste non pulite possono essere utilizzate come ammendante migliorando le caratteristiche fisiche del suolo, i sacchetti di carta possono essere buttati nel cassonetto dell’umido ed essere coinvolti nella produzione del compost, tutto in sicurezza per la salute dei cittadini e senza rischi per l’ambiente. Dal punto di vista tecnologico, questi test permettono nuove interpretazioni del processo di riciclo di carta e cartone destinato a diventare ancora più efficace. Infatti, secondo Carlo Montalbetti, Direttore generale di Comieco, il Consorzio italiano recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica committente della sperimentazione, “grazie a queste verifiche la carta si conferma un materiale ecocompatibile a 360 gradi: riciclabile, biodegradabile e comportabile, nel 2008 abbiamo avviato al riciclo il 70% degli imballaggi. Grazie a queste nuove opportunità potremo gestire in modo compatibile con l’ambiente anche il fine vita dei sacchetti sporchi”. A sviluppare la sperimentazione è stata la Stazione Sperimentale Carta e il Consorzio Italiano Compostatori in collaborazione con Assografici-Gruppo ShoppingBags.