(Rinnovabili.it) – Il Cremlino si è mostrato spesso riluttante ad affrontare il tema del surriscaldamento globale, ma l’attualità e le attese della comunità internazionale in merito al nuovo accordo climatico per il periodo post-Kyoto non hanno potuto far esimere la Russia dal sopracitato contesto.
Il presidente Dmitry Medvedev si è unito al clima d’incitamento nei confronti di un’azione condivisa da suggellare a Copenaghen esponendo per la prima volta commenti drastici: “Se non si intraprenderanno azioni comuni, le conseguenze per il pianeta potranno essere molto gravi al punto da veder fondere il ghiaccio artico e antartico e modificato il livello degli oceani”, ha dichiarato al margine del vertice Asia-Pacifico a Singapore.
In barba ad alcuni eminenti scienziati russi convinti che il surriscaldamento attuale sia frutto di fenomeni naturali, la convinzione di Medvedev è che senza un ripristino delle priorità a livello mondiale “tutto ciò avrà conseguenze catastrofiche”.
Per dare maggior peso alle proprie parole, e in attesa di fare chiarezza su i ‘dubbi’ obiettivi di riduzione della CO2 avanzati, il Presidente russo ha nominato oggi ha firmato un decreto di nomina per Alexander Bedritsky come proprio consigliere responsabile per i problemi del clima e delle conseguenze dei mutamenti climatici.
Il Capo dell’amministrazione presidenziale Sergej Naryshkin ha riferito ai giornalisti che Bedritsky sarà responsabile in particolare della posizione nazionale durante i negoziati internazionali, compresi le sezioni dei G8 e G20, e in rappresentanza del presidente in tutti i colloqui multilaterali. Primo impegno sull’agenda ovviamente il Summit danese per il quale dovrà preparare e definire la posizione ufficiale di Mosca.