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Ruanda: dal fotovoltaico un contributo all’elettrificazione delle scuole

La povertà del Ruanda non ha impedito alla nazione africana di promuovere un piano volto a rendere più accessibile l'energia elettrica nel paese, soprattutto per quel che concerne le zone più remote e difficilmente raggiungibili: fotovoltaico e biogas le due soluzioni ideali

(Rinnovabili.it) – Il nome del Ruanda viene inevitabilmente associato al genocidio degli anni Ottanta e all’estrema povertà della sua popolazione. Una povertà che però non ha impedito al governo di programmare un’importante campagna di elettrificazione, destinata soprattutto alle zone più rurali del paese africano. Il progetto dovrebbe consentire di collegare trecento scuole, attualmente senza accesso alla rete elettrica, all’energia fotovoltaica, così come è stato annunciato dal ministro delle Infrastrutture Vincent Karega. Non è una scelta casuale quella del sole, in particolare se si pensa alla situazione economica in cui versa attualmente il Ruanda.
Annunciando l’iniziativa, il ministro ha ricordato come l’energia solare si sia dimostrata di essere uno dei sistemi di fornitura energetica più affidabile ed economico per l’elettrificazione rurale.
Il programma, tra l’altro, è più che mai necessario, in quanto un rapporto del 2009 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ha dimostrato come oltre un miliardo di persone non abbia accesso all’energia elettrica e gran parte di esse viva proprio nelle zone rurali di tutto il mondo, con il continente africano a rappresentare una larga fetta in tal senso.
Il governo di Kigali dovrebbe dunque essere in grado di venire incontro alle esigenze di 50.000 cittadini e per raggiungere l’obiettivo non ha badato a spese: 148 miliardi di franchi ruandesi (circa 195 milioni di euro) per un piano della durata complessiva di quattro anni, che potrebbe aprirsi anche all’impiego di eolico e biogas.