Manifestazione contro l'inquinamento da autoveicoli, che aumenta invece che diminuire, e contro le pubblicità ingannevoli
(Rinnovabili.it) – Stamattina la visione era surreale. Decine e decine di auto di cartone affollavano la famosa piazza di Roma. Le sagome di cartone delle auto rappresentavano una protesta ambientalista organizzata dall’associazione ‘Terra!’ contro le emissioni di CO2 e le pubblicità illegali delle auto.
Contemporaaneamente è stato anche reso noto un rapporto che punta il dito sulle pubblicità illegali delle auto, nell’ambito della campagna sull’efficienza energetica nel settore dell’auto.
Esplicito il titolo dello studio, “Venditori di fumo”, che scoperchia la dilagante illegalità che, secondo l’associazione “Terra!”, regna nel campo della comunicazione pubblicitaria automobilistica, senza rispetto dei requisiti di legge sulle informazioni da fornire agli utenti su consumi di carburante ed emissioni di CO2.
Il 91% delle pubblicità analizzate dal rapporto è illegale, dicono quelli di “Terra!”, perché non conforme alla legislazione vigente, non riporta alcuna informazione sulle emissioni di CO2 o lo fa in modo scarsamente visibile.
Su un campione di 492 inserzioni pubblicitarie esaminate dall’associazione, solamente il 9% risponde alla normativa e riporta correttamente le informazioni suddette. Il 5,68% delle pubblicità analizzate non riporta alcuna informazione su emissioni e consumi, mentre l’85,6%, le riporta in dimensioni di non facile lettura o con la stessa evidenza rispetto alle informazioni principali fornite nel materiale.
E così “Terra!” ha presentato un esposto all’Istituto della Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), all’Unioncamere e le Camere di Commercio, per denunciare 96 differenti pubblicità illegali facenti riferimento ad altrettanti modelli di automobili, censite nel rapporto .
In Italia, ricordano dall’associazione, le emissioni di gas serra invece di diminuire, come è successo nella maggioranza dei paesi europei, sono cresciute del 7,1%.
“Terra!” ha proposto diverse integrazioni al DPR che disciplina le pubblicità alle auto, chiedendo formulazioni più chiare, ad esempio come già succede per gli elettrodomestici, basata su una scala graduata a colori.