Rinnovabili

Ritmi discordanti per le tre “anime” del solare

E’ stato presentato oggi il Solar Energy Report 2010, la relazione dell’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano che torna per il terzo anno a fornire un quadro dei trend tecnologici più rilevanti, delle evoluzioni attese del mercato del solare, delle dinamiche competitive e delle strategie dei principali player. E gli oltre 800 operatori attivi sul mercato italiano censiti e le centinaia di interviste effettuate a manager ed esperti del settore mostrano un sistema industriale a velocità differenti: crescita impetuosa per il fotovoltaico, prestazioni più spente per il termico e un ruolo marginale per il termodinamico. Il contesto è quello disegnato dagli ultimi eventi normativi, in particolare da effetti del Decreto attuativo della direttiva 2009/28/CE approvato dal Consiglio dei Ministri il 3 Marzo 2011.

Stando alla pubblicazione, “nel corso del 2010 in Italia sono stati installati impianti *fotovoltaici* per 2.100 MW (+192% rispetto al 2009), ma si potrebbe addirittura arrivare – se tutti gli impianti che hanno beneficiato del Decreto “Salva Alcoa” venissero effettivamente allacciati – ad oltre 6 GW di nuova potenza fotovoltaica (+740% delle installazioni annue rispetto al 2009)”. Ma anche senza considerare quest’ultimi l’Italia rimarrebbe sul podio mondiale, seconda dietro la Germania per potenza istallata nell’anno passato. Una vera esplosione che si è registrata anche nel volume d’affari generato: 7,6 miliardi di euro considerando gli impianti effettivamente allacciati entro il 31 Dicembre 2010 e 21,5 miliardi contando quelli del “Salva Alcoa”. A conti fatti si tratterebbe di una crescita compresa tra il 162% a oltre il 700% rispetto al 2009. E il bilancio non poteva che essere positivo anche per le imprese italiane, con un “peso”che ha raggiunto e superato quota 42% dei margini generati. Ma gli autori avvertono: “Il ‘coraggio’ dimostrato nel corso del 2010 deve essere confermato ed anzi rafforzato nel 2011, se si vuole giocare un ruolo di rilievo sul piano internazionale: è questa la sfida a cui sono chiamate le nostre imprese”.

Meno dinamica l’ “anima” del *solare termico*, che rispetto al 2009 ha registrato una crescita del solo 2% con un totale di oltre 4000mila m2 di collettori e per un volume d’affari complessivo di quasi 500 milioni di euro, mentre quasi immobile risulta essere il *termodinamico*. “L’impasse della normativa di riferimento, l’assenza di fondi per la ricerca e l’assenza di progetti di una qualche significatività all’orizzonte ha fatto sì che si prendesse coscienza nel 2010 che il peso del mercato italiano è comunque destinato a rimanere estremamente marginale”.

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